domenica 28 agosto 2016

Colpo d'ala di Quintana

L'ottava tappa della Vuelta vinta con una fuga solitaria dal russo Sergei Lagutin segna il ritorno sulla ribalta in grande stile di Nairo Quintana:il portacolori della Movistar infatti attacca nel finale e distanzia i diretti concorrenti alla vittoria finale conquistando anche la maglia rossa che fino a ieri era vestita dal suo connazionale Atapuma.
Quintana sulle strade della Galizia guadagna 25" secondi su un redivivo Contador e circa mezzo minuto su Chris Froome ed il compagno di squadra Valverde che logicamente tiene il gioco al colombiano che cosi da un segnale molto importante in vista delle prossime due settimane di gara.
E' comunque uno strano corridore Quintana,capace di vincere ma anche di subire inaspettate debacle sempre e comunque distaccato dalla corsa;un comportamento molto poco latino e colombiano,quasi amorfo in certe occasioni da quello che gli avviene intorno;chi ricorda i grandi scalatori sudamericani del passato certamente fatica a raffrontare lui rispetto ad esempio a Lucho Herrera.
Ora vedremo se il fatto di aver conquistato la leadership cosi presto sarà per lui un peso oppure un'iniezione di fiducia per cercare di vincere la Vuelta e raddrizzare un 2016 davvero avaro di soddisfazioni per quello che era considerato l'avversario più pericoloso di Froome al Tour.

sabato 27 agosto 2016

Il futuro di Contador

L'anno prossimo correrà sicuramente in un'altra formazione visto che la Tinkoff chiuderà,ma ancora non si sa quale:il futuro prossimo di Alberto Contador appare ancora avvolto dalla nebbia e nel frattempo il suo presente parla di un corridore che dopo aver dovuto abbandonare il Tour rischia di dover dire addio anche alle ambzizioni di podio alla Vuelta.
Arrivato in ritardo nella tappa che ha incoronato Atapuma leader,il madrileno è caduto anche nella frazione odierna ed il suo rendimento da qui all'arrivo finale di Madrid appare sempre più un'incognita per il suo stesso entourage che spera in un colpo d'ala del fuoriclasse.
Il fatto che comunque debba ancora rendere noto il suo prossimo contratto tratteggia un'atleta forse combattuto sul da farsi:ad ininzio stagione pareva dovesse abbandonare al termine dll'annata in corso,poi la smentita ed i contatti con la Lampre se guiti a quelli con la Trek senza che però si arrivasse a nulla di concreto;insomma tanta incertezza sul da farsi con l'incognita di una condizione che forse non è più quella dei tempi migliori.

venerdì 26 agosto 2016

I fratelli Yates

Continua a tener banco in questo finale di stagione ciclistica la Vuelta Espana:nella frazione di ieri il successo è andato al britannico Simon Yates che ha preceduto l'iberico Luis Leon Sanchez ed un gruppetto regolato dall'italiano Felline.
Il successo di Yates è in un certo senso la risposta a quanto fatto dal fratelloa Adam al Tour:in quell'occasione il portacolori della Orica seppe essere protagonista fin quasi alle ultime tappe,conseguende un brillante piazzamento in classifica che fu la conferma di quanto buon sia il suo talento.
Ora Simon per non essere da meno ha conquistato questa vittoria che lo rinfranca nel morale dopo una stagione che non gli ha regalato molte gioie a dire il vero;un buon viatico dunque per un'Orica che nell'inverno muterà pelle passando da squadra dedita alle tappe a team che cercherà di scalfire il potere di Sky,Astana e Movistar nelle grandi corse a tappe.
Nel weekend la Vuelta inizierà a salire e c'è la possibilità che la maglia rossa passi dalle spalle di Atapuma a quelle ben più solide e prestigiose di Alejandro Valverde,con alla sua ruota i soliti Froome e QUintana:da Contador invece ci si attende un colpo d'ala in grado di risollevare una graduatoria deficitaria.

giovedì 25 agosto 2016

Vuelta,doppietta Meersman

Ancora una vittoria del belga Gianni Meersman alla Vuelta Espana:il portacolori della Etixx-QuickStep ha battuto il francese Reza al termine di una frazione in cui il tempo è stato neutralizzato a causa delle cadute avvenute a circa tre chilometri dal traguardo e dunque rimane immutata la classifica generale che vede al comando il colombiano Atapuma.
Buon viatico dunque questo successo per Meersman che potrebbe essere il leader della nazionale belga nel mondiale che si correrà tra un mese nel golfo persico;dopo una stagione in cui ha mietuto meno successi rispetto al recente passato,questa Vuelta può restituirgli quel grado di leadership necessario a guidare un team che viene dalla medaglia d'oro olimpica di Van Avermaet.
Bisogna dire che ad onor del vero in questa edizione della corsa spagnola mancano i migliori velocisti al mondo che dopo il Tour o hanno preferito riposare in vista della rassegna iridata oppure come Cavendish hanno tentato senza successo di inseguire il sogno di Rio 2016.
Ad ogni buon conto si evidenzia ancora una volta il problema delle tante,troppe cadute del ciclismo moderno:un'argomento che l''Uci dovrebbe affrontare in modo più serio ed articolato di come invece non stia facendo attualmente.

martedì 23 agosto 2016

Le maglie del primato




Il temperamento di Bouhanni

Domenica mentre si stava disputando la prima tappa in linea della vuelta,in Germania si è corsa la Vattenfaal classic corsa che in epoca passata faceva parte della Coppa del Mondo di ciclismo;a tagliare la linea del traguardo per primo era stato il francese Bouhanni che però è stato retrocesso per una presunta scorrettezza ai danni di Ewan.
Non è la prima volta che al velocista della Cofidis accadono cose di questo tipo, e la stessa vicenda che lo ha portato a disertare il Tour è un'indizio a suo carico;il ciclista infatti fu coinvolto in una rissa prima della grand boucle e ciò gli comportò la frattura di una mano ed il conseguente forfait alla corsa in giallo.
Un velocista il francese che ha dimostratoin varie occasioni di poter competere con i tre grandi,ovvero Greipel,Kittel e Cavendish ma che molte volte si fa tradire dalla troppa irruenza che al giorno d'oggi viene punita inevitabilmente dalle giurie che possono contare su mille inquadrature televisive.
La decisione di abbandonare la Fdj per incompatibilità con Demare ha un pò freanto la sua ascesa,ma se saprà gestirsi meglio a livello comportamentale allora nulla gli è precluso.

lunedì 22 agosto 2016

Kwiatkowski batte un colpo

La seconda tappa della Vuelta Espana va al belga Gianni Mersmaan che torna cosi alla vittoria in una gara importante dopo parecchio tempo:a fare però notizia è il passaggiodella maglia di leader dalle spalle di Kennaugh a quelle dell'ex iridato Michal Kwiatkowski che emmerge cosi dal semi anonimato di una stagione per lui totalmente da dimenticare.
Il polacco è infatti passato nello scorso inverno dalle fila della Etixx-QuickStep a quelle del Team Sky con l'intento di divenire il faro dello squadrone britannico nelle corse di un giorno;una volontà però non corroborata dai risultati visto che Kwiatkowski non è stato protagonista se non marginalmente in nessuna delle corse che hanno fatto la storia del ciclismo su al nord.
Tornato in pista dopo un periodo di riposo al Criterium del Delfinato,non è riuscito a conquistarsi la convocazione al Tour e France palesando una condizione approssimativa che non lo metteva in grado di contribuire al alvoro che l'equipe in nero doveva fare in funzione del capitano Chris Froome.
Dopo aver preso il via alle Olimpiadi di Rio in appoggio a Rafal Majka,è ora alla Vuelta dove spera di riscattare in parte un'annata deludente:;l'aver preso il simbolo del primato lo aiuterà forse nel suo intento e farà ricredere chi lo ha tanto criticato.

sabato 20 agosto 2016

Vuelta 2016:Sky subito in vetta

Parte subito con l'attesissimo testa a testa tra Sky e Movistar la Vuelta 2016 che ha aperto i battenti oggi con una cronosquadre di quasi trenta chilometri;un successo arrivato per pochi centesimi e che permete a Kennaugh di essere la prima maglia rossa di questa edizione.
Un confronto quello tra britannici e spagnoli che caratterizzerà tutte le tre settimane di corsa in cui Froome e Quintana(o Valverde..)tenteranno di far loro la terza ed ultima grande corsa a tappe della stagione;un successo quello odierno degli uomini in nero che ribadisce quanto già visto più volte nell'arco dell'annata quando hanno potuto esprimersi a ranghi completi.
Ci sarà da vedere come è stata preparata questa competizione,con Froome che ha affrontato le prove olimpiche a Rio mentre Quintana ha potuto recuperare le fatiche del Tour e concentrarsi su questa che per lui è a tutti gli effetti una prova di riparazione ad un'annata in chiaroscuro.
Ago della bilancia tra i due,o addirittura uomo da battere sarà Alberto Contador all'ultima gara in maglia Tinkoff prima della chiusura a fine stagione della formazione russa;il pistolero vorrà sparare quelle cartucce rimaste nel caricatore al Tour.

Vuelta Espana 2016

Con le Olimpiadi che stanno assegnando gli ultimi ori,prende il via questo pomeriggio l'edizione numero 71 della Vuelta Espana,per tradizione la terza tra le grandi corse a tappe mondiali;quella di quest'anno sarà un'edizione del tutto particolare perchè il percorso toccherà per l'ottanta per cento solo il nordovest del paese,scelta che non ha mancato di suscitare polemiche nel paese iberico.
Al via con grande voglia di rivalsa dopo le disavventure del Tour Alberto Contador che punta senza mezzi termini al quarto successo:assieme al madrileno grandi attesi protagonisti sono Froome,reduce dal terzo Tour in carriera e dalla prova olimpica e quel Nairo Quintana che ha invece deluso sulle strade francesi pur giungendo sul podio;sarà da vedere in casa Movistar quale sarà l'atteggiamento di Valverde,omaggiato del n°1 al via in quanto assente Fabio Aru e perchè è alla terza grande corsa a tappe stagionale.
Corsa da sempore particolare e ricca di sorprese,la Vuelta vedrà alla partenza anche Kruiswijk e Chaves grandi protagonisti del Giro d'Italia,mentre sarannoassenti atleti azzurri in grado di puntare alla classifica visto il forfait di Arua;per i nostri il miglior rappresentante sulle tre settimane sarà Brambilla,con invece tanti cacciatori di tappe e fughe.
Dopo molti anni mancherà anche Purito Rodriguez che gìha chiuso la carriera con il quarto posto olimpico:il catalano non se l'è sentita di affrontare un'altra avventura in patria per dare l'addio ai suoi tifosi e cosi il gruppo perde uno dei suoi protagonisti più simpatici ed amati;tutti in marcia dunque per contendersi la maglia rossa che a Madrid incoronerà il vincitore dll'edizione numero 71.

venerdì 19 agosto 2016

I sospetti sui britannici

Si è chiusa da pochi giorni la kermesse olimpica ed immancabili sono iniziate a fioccare le polemiche attorno alla nazionale britannica che come 4 anni orsono a Londra ha fatto incetta di medaglie lasciando agli altri solo le briciole;capofila di questi attacchi sono i rappresentanti di Germania e Francia,colossi dei velodromi usciti con le ossa rotte dalla rassegna a cinque cerchi.
La cosa non è naturalmente nuova e si ripete ogni qual volta ci sono vittorie in serie da parte di un singolo atleta o di una singola squadra,ma certo è che questo dominio incontrastato e l'apparente facilità con cui i ciclisti della union jack vincono dubbi ne lascia e parecchi davvero.
Appare francamente strana l'evoluzione avuta da un ciclismo che specie su strada era praticamente inesistente fino a 10 anni fa,tanto che in alcuni casi ai mondiali si schierava al via il solo Max Sciandri che britannico di certo non è;ora quasi dal nulla sono arrivati a dominare pista e a fare la voce grossa pure su strada,dove ad esempio una nazione storica come la Francia non vince più corse importanti tranne la Sanremo di Demare da un'eternità...
Il fatto che poi l'Uci sia diventata di spiccata matrice anglosassone getta ulteriori ombre su di un movimento che non ne avrebbe di certo bisogno dopo quello che ha passato.

giovedì 18 agosto 2016

L'ora di Sagan

E' quasi arrivato il momento olimpico anche per il campione del mondo su strada Peter Sagan:particolare insolito però è il fatto che lo slovacco non ha partecipato alle prove in linea o a cronometro per tornare a dedicarsi almeno per questo evento al suo antico amore su due ruote,ovvero la mountain bike.
Sagan infatti reputando troppo duro per lui il percorso olimpico su strada e non essendo competitivo nella prova contro il tempo,ha optato per il fuori strada in cui fu anche campione iridato juniores;una scelta insolita che racconta però molto del personaggio,sempre alla ricerca di nuove sfide e di nuovi terreni di confronto in un ciclismo invece sempre più iper specialistico.
Il portacolori della Tinkoff dopo aver conquistato tre tappe e la maglia verde al Tour dunque si lancia in questa avventura pur di essere parte del grande sogno olimpico,convinto di poter far bene grazie alle sue straordinarie capacità di adattamento e di  guida che ne fanno forse il numero uno nel gruppo.
Cosa possa fare è difficile da dire,certo è che anche l'arrivare nei primi dieci sarebbe un risultato straordinario visto che da anni ormai non inforcava la bici con le ruote grasse e quindi la confidenza con il mezzo non può essere quella di un tempo.

mercoledì 17 agosto 2016

Il futuro di Tony Martin

Arriva nel bel mezzo di questo caldo agosto la notizia che il tre volte campione del mondo a cronometro Tony Martin cambierà squadra passando dalla belga Etixx-QuickStep alla russa Katusha,formazione che deve reinventarsi dopo la notizia dell'abbandono delle gare da parte di Joachim Rodriguez,abbandono peraltro già avvenuto al termine della gara olimpica di Rio.
Il tedesco lascia cosi la formazione numero uno nelle corse in linea senza essere riuscito a compiere un'evoluzione della propria carriera:Martin rimane infatti un grandissimo corridore nelle prove contro il tempo ed un'eccellente uomo squadra quando serve fare la trenata in testa al gruppo,ma non è riuscito a diventare un'uomo in grado di imporsi anche in brevi corse a tappe oppure in classiche.
L'essere intruppato nella squadra belga piena di atleti adatti alle corse in linea ha in qualche modo tarpato le ali a Martin e se vogliamo la debacle subito nella crono olimpica rappresenta un pò la chiusura di una fase e l'inizio di una nuova nella sua vita di ciclista professionista.
Dovesse ritirarsi oggi diremmo che è stato un grandissimo cronoman e nulla più,nemmeno lontanamente paragonabile come spessore a Fabian Cancellara a cui spesso è stato accostato;a 31 anni dunque il tedesco deve decidere se tentare il grande salto magari puntando ad esempio alla Parigi-Roubaix,oppure rimanere soltanto la nuova locomotiva del gruppo dopo l'addio dell'elvetico,rinunciando però ad entrare tra i grandi della storia.

martedì 16 agosto 2016

Il trionfo di Elia

Straordinaria vittoria di Elia Viviani nell'omnium olimpico ai Giochi di Rio:il veronese,nonostante una caduta in cui rmane coinvolto e che avrebbe potuto pregiudicare tutto,riesce a condurre in porto una due giorni favolosa in cui ha dimostrato di essere il più forte di tutti senza alcun dubbio.
Grazie a prestazioni maiuscole nelle prove di prestazione come inseguimento e chilometro da fermo,Viviani è riuscito a colmare quel gap che lo separava dai suoi avversari più accreditati;ma è stata la corsa apunti finale il suo capolavoro,prova in cui ha gestito il vantaggio che aveva riuscendo a piazzare gli sprint vincenti quando contava ed amministrando poi il vantaggio che aveva fino al termine della gara.
Un successo che viene da lontano ed è il frutto di anni di duro lavoro dividendosi tra pista e strada,cosa che purtroppo al giorno d'oggi pochissimi suoi colleghi fanno:tante le delusioni patite in questi anni,con piazzamenti sempre a ridosso del podio,vicino a quelle medaglie che non volevano saperne di arrivare:ora però quest'oror ripaga lui ed il tecnico Marco Villa di tutto il lavoro fatto.
Dopo la premiazione Viviani ha detto che con questa vittoria si chiude una pagina della sua carriera:ci auguriamo che non voglia abbandonare la pista proprio ora che il suo trionfo potrebbe fare da volano alla rinascita del settore in Italia,un sttore che in passato ci ha visti primeggiare e trionfare in ogni dove...

lunedì 15 agosto 2016

Le "innovazioni" dell'Uci

Mentre si sta svolgendo il programma olimpico del ciclismo su pista,nella stanza dei bottoni Uci si stanno pianificando le prossime stagioni delò ciclismo internazionale che prevedono stando a quanto anticipato corse in ogni dove e come,seguendo una linea oramai divenuta un dogma in seno all'Unione ciclistica internazionale.
Come emerso dalla publicazione del calendario per l'anno venturo saranno sempre di più gli appuntamenti che andranno a sovrapporsi e ad intasare un calendario che specie da febbraio ad aprile prevede già una marea di corse a volte anche di dubbia qualità;e l'organismo internazionale invece di dirimere certe questioni magari armonizzando la stagione ci mette del suo per complicare ancor di più le cose.
Il presidente Cookson,sulla scia di quanto già fatto in precedenza da McQuaid sta portandoo avanti un'internalizzazione forzata,fatta di gare in posti sprduti dove alla fine conta solo aver i soldi di chi paga ciò più che l'attenzione del pubblico o la presenza di atleti locali.
Una politica questa che è ahimè comune a tutti gli sport che con la scusa di digffondere le varie attività altro non fanno che ingrassare i portafogli dei propri dirigenti a scapito della bontà di ciò che si offre alla paltea mondiale degli appassionati.

sabato 13 agosto 2016

Gran Bretagna superpotenza

Sembra non conoscere limiti e fine il dominio che la Gran Bretagna sta imponendo all'attività su pista,sia essa maschile o femminile:anche a Rio cosi come quattro anni orsono a Londra i teams della Union Jack stanno stracciando  avversari e record,mettendo al contempo in mostra un ricambio che fa pensare ad un regno lungi dall'essere terminato.
Sia nel campo della velocità che in quello dell'inseguimento infatti i britannici danno sfogo a tutta la loro preparazione e cultura adattata alla pista;un lavoro che parte da lontano e non è frutto di casualità assolutamente visto che pensionati i super campioni Hoy e Pendleton altri giovani virgulti sono spuntati fuori da un vivaio fertilissimo.

Da alcune parti come al solito è stato avanzato il sospetto di doping:si sa che quando certi exploit si ripetono in modo cosi massiccio il dubbio sorge spontaneo specie nel ciclismo;sarà il tempo ovviamente a dare un giudizio su questo,certo è che la precisione e la maniacalità con cui questi atleti si preparano ha pochi eguali al mondo in tutti gli sport e questo è loro assolutamente dovuto,comunque la si pensi sulle loro performance in pista o su strada.

C'era una volta la pista italiana

In questi giorni di prove olimpiche riservate al ciclismo su pista balza agli occhi la povertà della presenza azzurra,laddove in anni oramai lontani eravamo tra i padroni di questa specialità;esclusi Elia Viviani,ed i quartetti dell'inseguimento la spredizione azzurra è totalmente assente pagando un'incuranza di programmazione che viene da molto lontano.
In un paese che solo da alcuni anni dispone di un velodromo coperto laddove invece i maggiori esponenti possono contare su più impianti all'avanguardia dal punto di pista tecnologico e strutturale,la pista è stata abbandonata a se stessa o all'iniziativa di qualche isolato volontario che però non può arrivare laddove ci dovrebbe essere la presenza federale.
Dopo l'esperienza iridata del Montello 1985,soltanto durante la presidenza del padovano Raffaele Carlesso si tentò di ridare impulso a questo settore che tante gioie ci ha regalato in passato a livello olimpico e mondiale;erano gli anni di Collinelli,Martinello e di Antonella Bellutti oltre che in seguito di Marco Villa ora commissario tecnico della nostra nazionale.
Dopo il successo di Lombardi nella corsa a punti di Barcellona 92' si diede slancio al fervore di qualche atleta di punta,ma il lavoro a livello giovanile andò poi scemando una volta che Carlesso fu detronizzato dal comando;ora che sta per nascere anche il velodromo di Spresiano speriamo che finalmente si possa tornare a quei tempi lontani in cui il mondo ci invidiava,ed invidiava anche un'impianto storico quale il Vigorelli andato quasi perduto.

venerdì 12 agosto 2016

Tempo di omnium

Fra le tente storture dell'Unione Ciclistica Internazionale c'è anche l'omnium olimpico,specialità nata per raggruppare alcune prove che fino a Pechino 2008 assegnavano medaglie individuali;questo si è reso necessario perchè il Cio ha si ammesso ai Giochi la bmx,ma ha volutocomunque mantenere invariato il numero di titoli da assegnare in bicicletta e cosi l'Uci ha pensato bene di mortificare specialità che hanno fatto la storia della pista.
Anche questo discorso si lega al nuovo corso che ha preso la federazione internazionale con l'inizio del nuovo millennio,visto che si è voluto a tutti i costi globalizzare il movimento senza però salvaguardare alcuni capisaldi che ne hanno scritto in qualche caso la leggenda.
Cosi come a Londra quattro anni fa dunque corsa a punti,chilometro da fermo,scratch,inseguimento individuale e corsa ad eliminazione saranno tutte raggruppate mentre addirittura sparita dal programma olimpico è l'americana,specialità regina della pista e nelle sei giorni.
Una china che non pare cambiare almeno finchè a dettare legge saranno gli anglosassoni che in quanto a tradizione e cultura ciclistica ancora molta strada hanno da fare rispetto ai paesei latini e a quelli nordici dell'Europa continentale,ma tant'è anche qui come altrove contano i soldi...

giovedì 11 agosto 2016

Cancellara,trenata per la gloria

In tanti,forse in troppi lo davano come già fosse un ex visto che a fine stagione(o magari anche oggi..)si ritirerà:ma Fabian Cancellara da fuoriclasse del pedale qual'è ha voluto dare un'altra zampata,probabilmente l'ultima prima di appendere la bici al chiodo da leone quale è sempre stato;con una prova superlativa si aggiudica la medaglia d'oro a cronometro ai Giochi di Rio bissando cosi il successo ottenuto otto anni orsono a Pechino.
Una prova maiuscola quella della "locomotiva di Berna"che fin dal primo intertempo ha dimostrato di esserci pur su di un percorso più adatto a Froome e Dumoulin;a tener testa allo svizzero un'ottimo Rohan Dennis che a circa metà gara aveva oltre 20" di vantaggio su Cancellara;ma da qui inizia la cavalcata che porta spartacus verso la gloria eterna,verso quel secondo oro olimpico che suggella una carriera straordinaria.
Nel corso della penultima discesa Dennis è costretto a fermarsi a causa di un guaio meccanico,ma nulla avrebbe potuto contro lo strapotere dell'elvetico che al traguardo rifila oltre 45" all'olandese Dumoulin e più di un minuto a Froome;dispersi nella pioggi sono sia il campione del mondo Kiryenka sia Tony Martin che sprofonda ad oltre 3 minuti.
Con questo successo dunque Cancellara dimostra di ritirarsi ancora all'apice della forma,come solo i grandissimi sanno ed hanno il coraggio di fare;la sua leadership ed il suo carisma mancheranno in un gruppo in cui tutto si appiattisce sempre di più ed in cui i veri personaggi scarseggiano:ma lui,la locomotiva correra ancora nel cuore dei suoi tantissimi tifosi.Ciao Fabian

mercoledì 10 agosto 2016

L'ultima battaglia di Spartacus

Si disputa oggi a Rio de Janeiro la prova a cronometro,ultima gara su strada del programma olimpico del ciclismo:al via quasi tutti gli specialisti delle corse contro del tempo,da Froome a Martin,da Cancellara all'ultima grande corsa in carriera a Doumulin,senza dimenticare poi il campione del mondo in carica Kiryenka e l'australiano Rohan Dennis;tra questi atleti dovrebbero decidersi le medaglie su di un percorso di oltre 54 km reso duro anche dalla presenza di unpaio di salite molto dure.
Di tutti i possibili protagonisti viene a mancare,ma lo si sapeva purtroppo da tempo,il nostro Adriano Malori vittima di un'incidente gravissimo al Tour de San Luis nel mese di gennaio;forse il percorso sarebbe stato troppo duro per lui,ma poteva comunque giocarsi un posto sul podio.
Favoriti della vigilia sono Chris Froome e Tom Dumoulin che su un percorso cosi insidioso possono fare valere anche le loro doti di scalatori;di rincalzo Tony Martin apparso un pò appannato ultimamente e Fabian Cancellara che affronterà di fatto oggi l'ultima corsa importante di una  carriera che gli ha regalato grandissime soddisfazioni ma gli ha sempre negato la gioia di diventare campione olimpico su strada.
Particolare attenzione andrà prestata all'asfalto soprattutto se dovesse piovere,perchè già nelle prove in linea maschile e femminile questo elemento si è rivelato determinante nell'assegnare il podio finale.

martedì 9 agosto 2016

Wiggins,l'ultima sfida

Non sarà più sotto la luce dei riflettori come a Londra 2012 dove era reduce dal trionfo nel Tour de France,ma Bradley Wiggins rimane comunque uno dei personaggi principali di questa Olimpiade ciclistica dove tenterà di vincere il quinto oro della sua carriera.
Star incontrastata della pista britannica,ad un certo punto decise di tentare un sogno impossibile,ovvero vincere anche su strada e non una corsa qualsiasi ma bensi quella più importante,cioè il Tour;anni di sacrifici,fatiche e einunce lo portarono ad un successo clamoroso quanto inaspettato,ma poi l'ascesa di Froome e la difficoltà a reggere quel tipo di preparazione lo costrinsero a fare dietrofront tornando all'antico amore.
Ora dunque Wiggins scende in pista nella sua terza vita ciclistica per affrontare la prova dell'inseguimento a squadre dove la Gran Bretagna è campione uscente e gran favorita alla vittoria finale:un'ulteriore successo proietterebbe il nativo di Gand tra gli immortali delle due ruote.
Il suo trionfo eventuale sancirebbe anche la definitiva uscita di scena dal ciclismo di un'uomo,un'atleta che ha saputo andare contro alle regole che da sempre governano il ondo della bibicletta:un bastian contrario per certi versi adorabile.

lunedì 8 agosto 2016

Ciclismo femminile:oro Olanda

Va all'olandese Anna Van Der Breggen l'oro su strada del ciclismo femminile al termine di una corsa che si è rivelata ad eliminazione,con l'altra olandese Van Vleuten caduta sul finire della discesa conclusiva quando era in testa solitaria e lanciata verso il trionfo.
E' stata la gara un pò la fotocopia di quella maschile,e cosi come tra i ragazzi anche nella corsa femminile a fare la differenza è stato l'infido asfalto per di più bagnato che caratterizzava gli ultimi chilometri verso Copacabana;la Van Vleuten aveva staccato la statunitense Abbott ad inizio discesa,ma poi col terribile capitombolo che ha fatto ha dovuto alzare bandiera bianca.
La Abbott cosi come Majka il giorno precedente ha tentato di resistere la ritorno del terzetto Van Der Breggen-Johansson-Borghini,ma sotto la spinta dell'italiana c'è stato il ricongiungimento;in volata poi successo senza stroia dell'olandese con la svedese seconda e la Longo Borghini perfino troppo generosa al terzo posto.
In ombra la fuoriclasse Vos mai davvero della contesa,mentr hanno tentato senza fortuna la Polley e la Provost;sempre in difficoltà è apparsa anche Lizzy Armitstead che ha ceduto sull'ultima rampa verso Vista Chinesa:ora anche per le ragazze prova a cronnometro.

domenica 7 agosto 2016

Van Avermaet campione olimpico

Stava andando tutto come previsto,davanti con compagni di fuga battibilissimi anche in volata e poi...la sfortuna ci mette lo zampino e tutti i sogni ed i sacrifici fatti in questi mesi vanno in fumo in una curva maledetta che tradisce pure il colombiano Henao;questa è stata l'amara trama dell'Olimpiade di Vincenzo Nibali che ripone nel cassetto i desideri di medaglia.
Un percorso molto esigente quello di Rio divise in due circuiti uniti tra loro dal lungomare della capitale carioca:ma nonostante la durezza del tracciato all'ultimo giro si presentano molti pretendenti alla vittoria finale;gli scatti di Nibali andato in fuga con Aru grazie ad una discesa spericolata nel giro precedente selezionano il gruppetto di testa in cui rimangono olte al siciliano anche Majka ed Henao.
Dopo aver scollinato sull'ultima salita con 15" di vantaggio sugli inseguitori,Nibali si invola alla ricerca di qualche altro secondo ma quella curva traditrice mette fine alla sua gara come a quella di Henao;Majka riesce a continuare e rimane solo al comando fino ai -3,5 dall'arrivo quando Van Avermaet e Fulgsang piombano su di lui.
A questo punto il polacco rinuncia in partenza alla volata per l'oro avendo speso tutto in discesa ed in pianura per tentare l'arrivo in solitaria:Van Avermaet già all'attacco ed in fuga per buona parte del percorso finale,fa valere le sue antiche qualità di sprinter e brucia Fulgsang regalando a se stesso ed al Belgio la gloria eterna dell'oro olimpico in una gara che per i nostri colori si chiude con l'amaro in bocca.

sabato 6 agosto 2016

La gara olimpica su strada

E' iniziata l'Olimpiade brasiliana ed il ciclsimo propone subito la gara più attesa,ovvero la prova su strada:molti i pretendenti alla medaglia d'oro,ed anche in casa Italia ci si aspetta molto da Vincenzo Nibali ed in seconda battuta da Fabio Aru;il siciliano in particolare ha puntato la gara olimpica già da oltre un'anno,ed ha corso l'ultimo Tour proprio in funzione di Rio 2016.
Gli avversari principali saranno gli uomini da corse in linea che però sanno destreggiarsi bene anche su percorsi molto duri come si preannuncia essere quello brasiliano:il nome più accreditato è ovviamente quello di Alejandro Valverde che dopo il podio al Giro ed una grande boucle chiusa in buona salute,vuole suggellare la propria carriera con il prestigioso alloro olimpico.
Potendo ogni nazione schierare un massimo di cinque atleti non sarà facile controllare la corsa,per cui risulterà ancor più fondamentale del solito riuscire a cogliere l'attimo fuggente nel quale attaccare;la nostra nazionale è strutturata attorno a Nibali,anche se un Diego Ulissi in forma avrebbe potuto far comodo come seconda punta ma la scelta è stata probabilmente fatta per non creare problemi al siciliano.
In corsa ci sarà anche Chris Froome e certamente non solo per fare presenza:il keniano naturalizzato britannico non ha mai brillato nelle corse in linea ed oltretutto dovrà fare quasi tutto da solo,però venendo dal Tour vinto un'occhio di riguardo non guasterà.

giovedì 4 agosto 2016

Uci,un disastro dopo l'altro

Quello che si proponeva di diventare l'elite del ciclismo mondiale,ovvero il World Tour sta invece pian piano trasformandosi in uncarrozzone che tutto ingloba e niente valorizza;nel calendario del 2017 infatti ci sarà l'ingresso di ben 10 nuove corse che andranno ad aggiungersi e a sovrapporsi a quelle già in programma creando un caos infinito.
Quello che doveva essere il fiore all'occhiello dell'attività internazionale è invece diventato un mezzo per attrarre più soldi specie dai mercati dell'est asiatico e del mediooriente senza però tenere in debito conto il fatto che questi luoghi hanno 0 cultura ciclistica ed infrastrutture stradali alquanto rivedibili.
Come non bastasse poi questo girovagare per il globo,ci si mette anche il fatto che molte di queste corse vengono a sovrapporsi a manifestazioni storiche,com'è il caso del Giro di California in contemporanea al Giro d'Italia;un modo di trasformare il ciclismo che non piace assolutamente agli appassionati che da sempre riscontrano in questo sport la fusione tra presente e passato,e gran parte della sua fama il pedale lo deve proprio a questo legame indissolubile ma evidentemente all'Uci non la pensano cosi.


mercoledì 3 agosto 2016

Nibali,Astana addio

E' ufficialmente finito il rapporto di lavoro che legava Vincenzo Nibali e la Astana:dopo il comunicato di ieri che ha sancito la nascita della nuova squadra del Bahrein,anche il campione siciliano è uscito allo scoperto dichiarando che il nuovo progetto lo ha affascinato da subito;con la maglia kazaka lo squalo ha vinto 2 Giri d'Italia,1 Tour de France ed un Giro di Lombardia divenendo uno dei massimi protagonisti per le gare a tappe.
I motivi che hanno portato al distacco sono molteplici,ma di sicuro quello che ha incrinato l'idillio ciclistico sono state certe dichiarazioni e certi atteggiamenti tenuti da Vinoukurov ed altri alti dirigenti dell'Astana;dopo l'inizio del Tour dell'anno passato in cui le cose non sono andate benissimo,i vertici si sono scagliati contro Nibali come se quello che aveva vinto e fatto vincere al team kazako non contasse più nulla.
Un tipo orgoglioso come Nibali e come lo è qualsiasi campione si è sentito ferito nell'anima ed ha pensato bene di togliere le tende da dove non era particolarmente gradito per traslocare altrove;se a questo aggiungiamo l'esplosione di Aru ed il fatto di essere stato costretto a correre controvoglia la Vuelta 2015 allora il quadro è completo.
Anno nuovo vita nuova dunque per il siciliano che sarà libero di scegliere in proprio gli appuntamenti importanti della stagione senza imposizioni coatte,e che soprattutto avrà la possibilità di dira la sua riguardo ai compagni di squadra da ingaggiare.

Il futuro di Ulissi

E' il ciclista italiano più portato per le corse di un giorno,quello della nuova generazione che ricorda di più i campioni alla Moreno Argentin ed alla Michele Bartoli,uomini capaci di imporsi nelle grandi classiche del nord;Diego Ulissi pare finalmente pronto per fare quel salto di qualità di cui tutto il movimento italiano sente la necessità per tornare finalmente grande anche nelle corse monumento.
IL toscano ha dimostrato nel Giro d'Italia di quest'anno doti di grande finisseur nelle tappe vinte in Calabria e ad Asolo:questo deve dargli fiducia anche per le corse all'estero,e la recentissima vittoria in Spagna di domenica pare far pendere la bilancia in questa direzione.
Ritenuto un predestinato fin da giovane,ha dovuto lottare per emergere oscurato in parte dal fatto di essere coetaneo del nipote d'arte Moreno Moser:a differenza del Trentino ha però dimostrato di saper riemergere da un periodo buio nel quale una vicenda di doping mai ben chiarita rischiava di far vacillare molte certezze,in lui e negli sportivi italiani.
Quel che rimane della stagione in corso deve servigli per affinare le armi in vista della prossima primavera quando finalmente vogliamo vederlo lottare ad armi pari con gli specialisti delle Ardenne:i mezzi ci sono tutti,basta essere più convinti e crederci.

martedì 2 agosto 2016

L'esodo Tinkoff

E'iniziato in questi primi giorni ufficiali di ciclomercato l'esodo peraltro annunciato degli atleti della Tinkoff verso altre squadre:come si sapeva oramai da tempo il magnate russo ha deciso di interrompere il suo rapporto con il ciclismo professionistico e dunque tutti gli atleti si ritrovano costretti a cercare altri colori da difendere per la prossima annata.
IL primo a fare il salto verso il futuro è stato Peter Sagan che con un contratto si dice da nababbo trasvola verso la Bora-Argon che dalla prossima stagione avrà comunque un nuovo sponsor per supportare l'avvenuto balzo tecnico in avanti;di oggi è invece la notizia che il ceco Roman Kreuziger sarà un'elemento dell'Orica-Bike Exchange,formazione australiana che sta cambiando pelle passando dalla ricerca dei successi parziali alla dimensione di team da corse a tappe.
Più incerto è invece il futuro di Alberto Contador:il pistolero spagnolo in un primo tempo pareva volersi ritirare,poi nel mese di maggio si diffuse la voce che stesse trattando con la Lampre per un biennale,ed infine a giugno che la sua destinazione fosse la Trek-Segafredo;la realtà è che Contador non ha ancora deciso e non ha nessuna fretta di farlo dato che uno con il suo nome può permettersi di riflettere anche un'attimo più degli altri.
Finisce cosi l'avventura di Tinkoff,uomo dal carattere esuberante che era entrato come co-sponsor della danese Saxo salvo poi rilevarne la struttura come principale finanziatore;conoscendo però il focoso magnate russo un suo ritorno in futuro non è per nulla da escludere.