Se c'è un corridore assurto al ruolo di star lungo tutte e tre le settimane della grande boucle quello è senza dubbio Peter Sagan;lo slovacco campione del mondo oltre alle 3 vittorie di tappa ed alla classifica a punti della maglia verde,ha monopolizzato l'attenzione generale per la sua continua presenza nelle fughe che hanno caratterizzato l'intera corsa francese.
E' stato un Sagan diverso e più completo quello che si è presentato al via da Mont Saint Michel,quasi che la maglia iridata e la vittoria al Fiandre gli abbiano permesso di togliersi di dosso l'etichetta di corridore bravo soltanto nelle corse di secondo piano;un asso che ha saputo prendersi in qualche modo in carico una squadra ritrovatasi orfana di Alberto Contador dopo soltanto una settimana.
Ora il suo futuro probabilmente si chiamerà Bora Argon visto che la Tinkoff comunque chiuderà i battenti a fine stagione:una squadra che finalmente poggerà quasi interamente su di lui che ha dimostrato di essere un corridore capace di vincere delle fughe,su traguardi particolari e di essere in grado di rivaleggiare quasi alla pari con i migliori velocisti.
Tra le particolarità di Sagan è sempre da sottolineare il modo spontaneo con cui si pone di fronte a stampa e tifosi,molto diverso da quello standardizzato ed a volte ingessato che hanno molti protagonisti del ciclismo contemporaneo:un campione da presevare in un era di quasi robot.
E' stato un Sagan diverso e più completo quello che si è presentato al via da Mont Saint Michel,quasi che la maglia iridata e la vittoria al Fiandre gli abbiano permesso di togliersi di dosso l'etichetta di corridore bravo soltanto nelle corse di secondo piano;un asso che ha saputo prendersi in qualche modo in carico una squadra ritrovatasi orfana di Alberto Contador dopo soltanto una settimana.
Ora il suo futuro probabilmente si chiamerà Bora Argon visto che la Tinkoff comunque chiuderà i battenti a fine stagione:una squadra che finalmente poggerà quasi interamente su di lui che ha dimostrato di essere un corridore capace di vincere delle fughe,su traguardi particolari e di essere in grado di rivaleggiare quasi alla pari con i migliori velocisti.
Tra le particolarità di Sagan è sempre da sottolineare il modo spontaneo con cui si pone di fronte a stampa e tifosi,molto diverso da quello standardizzato ed a volte ingessato che hanno molti protagonisti del ciclismo contemporaneo:un campione da presevare in un era di quasi robot.
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