sabato 16 luglio 2016

Tour:Ancora Cavendish nella noia

Nella tappa che incorona per la quarta volta il britannico Mark Cavendish come re degli sprinter,a farla da padrona è la noia che caratterizza una tappa quasi interamente pianeggiante che vede una fuga di quattro uomini che rimangono al comando per tantissimi chilometri prima di venire ripresi dal gruppo che sta preparando la volata.
E' questo un leit motiv ormai ricorrente al Tour,che in sede di presentazione promette sempre tanto ma che poi alla resa dei conti si dimostra più o meno sempre la stessa corsa che vive di qualche lampo isolato ma che in definitiva si caratterizza per una grande noia che coglie chi la segue davanti alla televisione aspettando qualche colpo di scena che non arriva.
Certamente la geografia francese non consente quei voli di fantasia che caratterizzano il Giro d'Italia,però è anche vero che gli organizzatori propongono fino allo sfinimento sempre le stesse tappe che prevedono bene o male sempre le stesse salite,speialmente sui Pirenei.
Sembra quasi impossibile che non si riesca a trovare quallche salita inedita o poco nota,magari da sistemare di comune accordo con le autorità transalpine per rendere la grande boucle più avvincente ed incerta:la stessa decisione di porre la cronometro di venerdi con al sabato un'insignificante tappa di pianura rende l'idea di quanto profondamente diverse siano la corsa francese e quella italiana.

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