domenica 28 agosto 2016

Colpo d'ala di Quintana

L'ottava tappa della Vuelta vinta con una fuga solitaria dal russo Sergei Lagutin segna il ritorno sulla ribalta in grande stile di Nairo Quintana:il portacolori della Movistar infatti attacca nel finale e distanzia i diretti concorrenti alla vittoria finale conquistando anche la maglia rossa che fino a ieri era vestita dal suo connazionale Atapuma.
Quintana sulle strade della Galizia guadagna 25" secondi su un redivivo Contador e circa mezzo minuto su Chris Froome ed il compagno di squadra Valverde che logicamente tiene il gioco al colombiano che cosi da un segnale molto importante in vista delle prossime due settimane di gara.
E' comunque uno strano corridore Quintana,capace di vincere ma anche di subire inaspettate debacle sempre e comunque distaccato dalla corsa;un comportamento molto poco latino e colombiano,quasi amorfo in certe occasioni da quello che gli avviene intorno;chi ricorda i grandi scalatori sudamericani del passato certamente fatica a raffrontare lui rispetto ad esempio a Lucho Herrera.
Ora vedremo se il fatto di aver conquistato la leadership cosi presto sarà per lui un peso oppure un'iniezione di fiducia per cercare di vincere la Vuelta e raddrizzare un 2016 davvero avaro di soddisfazioni per quello che era considerato l'avversario più pericoloso di Froome al Tour.

sabato 27 agosto 2016

Il futuro di Contador

L'anno prossimo correrà sicuramente in un'altra formazione visto che la Tinkoff chiuderà,ma ancora non si sa quale:il futuro prossimo di Alberto Contador appare ancora avvolto dalla nebbia e nel frattempo il suo presente parla di un corridore che dopo aver dovuto abbandonare il Tour rischia di dover dire addio anche alle ambzizioni di podio alla Vuelta.
Arrivato in ritardo nella tappa che ha incoronato Atapuma leader,il madrileno è caduto anche nella frazione odierna ed il suo rendimento da qui all'arrivo finale di Madrid appare sempre più un'incognita per il suo stesso entourage che spera in un colpo d'ala del fuoriclasse.
Il fatto che comunque debba ancora rendere noto il suo prossimo contratto tratteggia un'atleta forse combattuto sul da farsi:ad ininzio stagione pareva dovesse abbandonare al termine dll'annata in corso,poi la smentita ed i contatti con la Lampre se guiti a quelli con la Trek senza che però si arrivasse a nulla di concreto;insomma tanta incertezza sul da farsi con l'incognita di una condizione che forse non è più quella dei tempi migliori.

venerdì 26 agosto 2016

I fratelli Yates

Continua a tener banco in questo finale di stagione ciclistica la Vuelta Espana:nella frazione di ieri il successo è andato al britannico Simon Yates che ha preceduto l'iberico Luis Leon Sanchez ed un gruppetto regolato dall'italiano Felline.
Il successo di Yates è in un certo senso la risposta a quanto fatto dal fratelloa Adam al Tour:in quell'occasione il portacolori della Orica seppe essere protagonista fin quasi alle ultime tappe,conseguende un brillante piazzamento in classifica che fu la conferma di quanto buon sia il suo talento.
Ora Simon per non essere da meno ha conquistato questa vittoria che lo rinfranca nel morale dopo una stagione che non gli ha regalato molte gioie a dire il vero;un buon viatico dunque per un'Orica che nell'inverno muterà pelle passando da squadra dedita alle tappe a team che cercherà di scalfire il potere di Sky,Astana e Movistar nelle grandi corse a tappe.
Nel weekend la Vuelta inizierà a salire e c'è la possibilità che la maglia rossa passi dalle spalle di Atapuma a quelle ben più solide e prestigiose di Alejandro Valverde,con alla sua ruota i soliti Froome e QUintana:da Contador invece ci si attende un colpo d'ala in grado di risollevare una graduatoria deficitaria.

giovedì 25 agosto 2016

Vuelta,doppietta Meersman

Ancora una vittoria del belga Gianni Meersman alla Vuelta Espana:il portacolori della Etixx-QuickStep ha battuto il francese Reza al termine di una frazione in cui il tempo è stato neutralizzato a causa delle cadute avvenute a circa tre chilometri dal traguardo e dunque rimane immutata la classifica generale che vede al comando il colombiano Atapuma.
Buon viatico dunque questo successo per Meersman che potrebbe essere il leader della nazionale belga nel mondiale che si correrà tra un mese nel golfo persico;dopo una stagione in cui ha mietuto meno successi rispetto al recente passato,questa Vuelta può restituirgli quel grado di leadership necessario a guidare un team che viene dalla medaglia d'oro olimpica di Van Avermaet.
Bisogna dire che ad onor del vero in questa edizione della corsa spagnola mancano i migliori velocisti al mondo che dopo il Tour o hanno preferito riposare in vista della rassegna iridata oppure come Cavendish hanno tentato senza successo di inseguire il sogno di Rio 2016.
Ad ogni buon conto si evidenzia ancora una volta il problema delle tante,troppe cadute del ciclismo moderno:un'argomento che l''Uci dovrebbe affrontare in modo più serio ed articolato di come invece non stia facendo attualmente.

martedì 23 agosto 2016

Le maglie del primato




Il temperamento di Bouhanni

Domenica mentre si stava disputando la prima tappa in linea della vuelta,in Germania si è corsa la Vattenfaal classic corsa che in epoca passata faceva parte della Coppa del Mondo di ciclismo;a tagliare la linea del traguardo per primo era stato il francese Bouhanni che però è stato retrocesso per una presunta scorrettezza ai danni di Ewan.
Non è la prima volta che al velocista della Cofidis accadono cose di questo tipo, e la stessa vicenda che lo ha portato a disertare il Tour è un'indizio a suo carico;il ciclista infatti fu coinvolto in una rissa prima della grand boucle e ciò gli comportò la frattura di una mano ed il conseguente forfait alla corsa in giallo.
Un velocista il francese che ha dimostratoin varie occasioni di poter competere con i tre grandi,ovvero Greipel,Kittel e Cavendish ma che molte volte si fa tradire dalla troppa irruenza che al giorno d'oggi viene punita inevitabilmente dalle giurie che possono contare su mille inquadrature televisive.
La decisione di abbandonare la Fdj per incompatibilità con Demare ha un pò freanto la sua ascesa,ma se saprà gestirsi meglio a livello comportamentale allora nulla gli è precluso.

lunedì 22 agosto 2016

Kwiatkowski batte un colpo

La seconda tappa della Vuelta Espana va al belga Gianni Mersmaan che torna cosi alla vittoria in una gara importante dopo parecchio tempo:a fare però notizia è il passaggiodella maglia di leader dalle spalle di Kennaugh a quelle dell'ex iridato Michal Kwiatkowski che emmerge cosi dal semi anonimato di una stagione per lui totalmente da dimenticare.
Il polacco è infatti passato nello scorso inverno dalle fila della Etixx-QuickStep a quelle del Team Sky con l'intento di divenire il faro dello squadrone britannico nelle corse di un giorno;una volontà però non corroborata dai risultati visto che Kwiatkowski non è stato protagonista se non marginalmente in nessuna delle corse che hanno fatto la storia del ciclismo su al nord.
Tornato in pista dopo un periodo di riposo al Criterium del Delfinato,non è riuscito a conquistarsi la convocazione al Tour e France palesando una condizione approssimativa che non lo metteva in grado di contribuire al alvoro che l'equipe in nero doveva fare in funzione del capitano Chris Froome.
Dopo aver preso il via alle Olimpiadi di Rio in appoggio a Rafal Majka,è ora alla Vuelta dove spera di riscattare in parte un'annata deludente:;l'aver preso il simbolo del primato lo aiuterà forse nel suo intento e farà ricredere chi lo ha tanto criticato.

sabato 20 agosto 2016

Vuelta 2016:Sky subito in vetta

Parte subito con l'attesissimo testa a testa tra Sky e Movistar la Vuelta 2016 che ha aperto i battenti oggi con una cronosquadre di quasi trenta chilometri;un successo arrivato per pochi centesimi e che permete a Kennaugh di essere la prima maglia rossa di questa edizione.
Un confronto quello tra britannici e spagnoli che caratterizzerà tutte le tre settimane di corsa in cui Froome e Quintana(o Valverde..)tenteranno di far loro la terza ed ultima grande corsa a tappe della stagione;un successo quello odierno degli uomini in nero che ribadisce quanto già visto più volte nell'arco dell'annata quando hanno potuto esprimersi a ranghi completi.
Ci sarà da vedere come è stata preparata questa competizione,con Froome che ha affrontato le prove olimpiche a Rio mentre Quintana ha potuto recuperare le fatiche del Tour e concentrarsi su questa che per lui è a tutti gli effetti una prova di riparazione ad un'annata in chiaroscuro.
Ago della bilancia tra i due,o addirittura uomo da battere sarà Alberto Contador all'ultima gara in maglia Tinkoff prima della chiusura a fine stagione della formazione russa;il pistolero vorrà sparare quelle cartucce rimaste nel caricatore al Tour.

Vuelta Espana 2016

Con le Olimpiadi che stanno assegnando gli ultimi ori,prende il via questo pomeriggio l'edizione numero 71 della Vuelta Espana,per tradizione la terza tra le grandi corse a tappe mondiali;quella di quest'anno sarà un'edizione del tutto particolare perchè il percorso toccherà per l'ottanta per cento solo il nordovest del paese,scelta che non ha mancato di suscitare polemiche nel paese iberico.
Al via con grande voglia di rivalsa dopo le disavventure del Tour Alberto Contador che punta senza mezzi termini al quarto successo:assieme al madrileno grandi attesi protagonisti sono Froome,reduce dal terzo Tour in carriera e dalla prova olimpica e quel Nairo Quintana che ha invece deluso sulle strade francesi pur giungendo sul podio;sarà da vedere in casa Movistar quale sarà l'atteggiamento di Valverde,omaggiato del n°1 al via in quanto assente Fabio Aru e perchè è alla terza grande corsa a tappe stagionale.
Corsa da sempore particolare e ricca di sorprese,la Vuelta vedrà alla partenza anche Kruiswijk e Chaves grandi protagonisti del Giro d'Italia,mentre sarannoassenti atleti azzurri in grado di puntare alla classifica visto il forfait di Arua;per i nostri il miglior rappresentante sulle tre settimane sarà Brambilla,con invece tanti cacciatori di tappe e fughe.
Dopo molti anni mancherà anche Purito Rodriguez che gìha chiuso la carriera con il quarto posto olimpico:il catalano non se l'è sentita di affrontare un'altra avventura in patria per dare l'addio ai suoi tifosi e cosi il gruppo perde uno dei suoi protagonisti più simpatici ed amati;tutti in marcia dunque per contendersi la maglia rossa che a Madrid incoronerà il vincitore dll'edizione numero 71.

venerdì 19 agosto 2016

I sospetti sui britannici

Si è chiusa da pochi giorni la kermesse olimpica ed immancabili sono iniziate a fioccare le polemiche attorno alla nazionale britannica che come 4 anni orsono a Londra ha fatto incetta di medaglie lasciando agli altri solo le briciole;capofila di questi attacchi sono i rappresentanti di Germania e Francia,colossi dei velodromi usciti con le ossa rotte dalla rassegna a cinque cerchi.
La cosa non è naturalmente nuova e si ripete ogni qual volta ci sono vittorie in serie da parte di un singolo atleta o di una singola squadra,ma certo è che questo dominio incontrastato e l'apparente facilità con cui i ciclisti della union jack vincono dubbi ne lascia e parecchi davvero.
Appare francamente strana l'evoluzione avuta da un ciclismo che specie su strada era praticamente inesistente fino a 10 anni fa,tanto che in alcuni casi ai mondiali si schierava al via il solo Max Sciandri che britannico di certo non è;ora quasi dal nulla sono arrivati a dominare pista e a fare la voce grossa pure su strada,dove ad esempio una nazione storica come la Francia non vince più corse importanti tranne la Sanremo di Demare da un'eternità...
Il fatto che poi l'Uci sia diventata di spiccata matrice anglosassone getta ulteriori ombre su di un movimento che non ne avrebbe di certo bisogno dopo quello che ha passato.

giovedì 18 agosto 2016

L'ora di Sagan

E' quasi arrivato il momento olimpico anche per il campione del mondo su strada Peter Sagan:particolare insolito però è il fatto che lo slovacco non ha partecipato alle prove in linea o a cronometro per tornare a dedicarsi almeno per questo evento al suo antico amore su due ruote,ovvero la mountain bike.
Sagan infatti reputando troppo duro per lui il percorso olimpico su strada e non essendo competitivo nella prova contro il tempo,ha optato per il fuori strada in cui fu anche campione iridato juniores;una scelta insolita che racconta però molto del personaggio,sempre alla ricerca di nuove sfide e di nuovi terreni di confronto in un ciclismo invece sempre più iper specialistico.
Il portacolori della Tinkoff dopo aver conquistato tre tappe e la maglia verde al Tour dunque si lancia in questa avventura pur di essere parte del grande sogno olimpico,convinto di poter far bene grazie alle sue straordinarie capacità di adattamento e di  guida che ne fanno forse il numero uno nel gruppo.
Cosa possa fare è difficile da dire,certo è che anche l'arrivare nei primi dieci sarebbe un risultato straordinario visto che da anni ormai non inforcava la bici con le ruote grasse e quindi la confidenza con il mezzo non può essere quella di un tempo.

mercoledì 17 agosto 2016

Il futuro di Tony Martin

Arriva nel bel mezzo di questo caldo agosto la notizia che il tre volte campione del mondo a cronometro Tony Martin cambierà squadra passando dalla belga Etixx-QuickStep alla russa Katusha,formazione che deve reinventarsi dopo la notizia dell'abbandono delle gare da parte di Joachim Rodriguez,abbandono peraltro già avvenuto al termine della gara olimpica di Rio.
Il tedesco lascia cosi la formazione numero uno nelle corse in linea senza essere riuscito a compiere un'evoluzione della propria carriera:Martin rimane infatti un grandissimo corridore nelle prove contro il tempo ed un'eccellente uomo squadra quando serve fare la trenata in testa al gruppo,ma non è riuscito a diventare un'uomo in grado di imporsi anche in brevi corse a tappe oppure in classiche.
L'essere intruppato nella squadra belga piena di atleti adatti alle corse in linea ha in qualche modo tarpato le ali a Martin e se vogliamo la debacle subito nella crono olimpica rappresenta un pò la chiusura di una fase e l'inizio di una nuova nella sua vita di ciclista professionista.
Dovesse ritirarsi oggi diremmo che è stato un grandissimo cronoman e nulla più,nemmeno lontanamente paragonabile come spessore a Fabian Cancellara a cui spesso è stato accostato;a 31 anni dunque il tedesco deve decidere se tentare il grande salto magari puntando ad esempio alla Parigi-Roubaix,oppure rimanere soltanto la nuova locomotiva del gruppo dopo l'addio dell'elvetico,rinunciando però ad entrare tra i grandi della storia.

martedì 16 agosto 2016

Il trionfo di Elia

Straordinaria vittoria di Elia Viviani nell'omnium olimpico ai Giochi di Rio:il veronese,nonostante una caduta in cui rmane coinvolto e che avrebbe potuto pregiudicare tutto,riesce a condurre in porto una due giorni favolosa in cui ha dimostrato di essere il più forte di tutti senza alcun dubbio.
Grazie a prestazioni maiuscole nelle prove di prestazione come inseguimento e chilometro da fermo,Viviani è riuscito a colmare quel gap che lo separava dai suoi avversari più accreditati;ma è stata la corsa apunti finale il suo capolavoro,prova in cui ha gestito il vantaggio che aveva riuscendo a piazzare gli sprint vincenti quando contava ed amministrando poi il vantaggio che aveva fino al termine della gara.
Un successo che viene da lontano ed è il frutto di anni di duro lavoro dividendosi tra pista e strada,cosa che purtroppo al giorno d'oggi pochissimi suoi colleghi fanno:tante le delusioni patite in questi anni,con piazzamenti sempre a ridosso del podio,vicino a quelle medaglie che non volevano saperne di arrivare:ora però quest'oror ripaga lui ed il tecnico Marco Villa di tutto il lavoro fatto.
Dopo la premiazione Viviani ha detto che con questa vittoria si chiude una pagina della sua carriera:ci auguriamo che non voglia abbandonare la pista proprio ora che il suo trionfo potrebbe fare da volano alla rinascita del settore in Italia,un sttore che in passato ci ha visti primeggiare e trionfare in ogni dove...

lunedì 15 agosto 2016

Le "innovazioni" dell'Uci

Mentre si sta svolgendo il programma olimpico del ciclismo su pista,nella stanza dei bottoni Uci si stanno pianificando le prossime stagioni delò ciclismo internazionale che prevedono stando a quanto anticipato corse in ogni dove e come,seguendo una linea oramai divenuta un dogma in seno all'Unione ciclistica internazionale.
Come emerso dalla publicazione del calendario per l'anno venturo saranno sempre di più gli appuntamenti che andranno a sovrapporsi e ad intasare un calendario che specie da febbraio ad aprile prevede già una marea di corse a volte anche di dubbia qualità;e l'organismo internazionale invece di dirimere certe questioni magari armonizzando la stagione ci mette del suo per complicare ancor di più le cose.
Il presidente Cookson,sulla scia di quanto già fatto in precedenza da McQuaid sta portandoo avanti un'internalizzazione forzata,fatta di gare in posti sprduti dove alla fine conta solo aver i soldi di chi paga ciò più che l'attenzione del pubblico o la presenza di atleti locali.
Una politica questa che è ahimè comune a tutti gli sport che con la scusa di digffondere le varie attività altro non fanno che ingrassare i portafogli dei propri dirigenti a scapito della bontà di ciò che si offre alla paltea mondiale degli appassionati.

sabato 13 agosto 2016

Gran Bretagna superpotenza

Sembra non conoscere limiti e fine il dominio che la Gran Bretagna sta imponendo all'attività su pista,sia essa maschile o femminile:anche a Rio cosi come quattro anni orsono a Londra i teams della Union Jack stanno stracciando  avversari e record,mettendo al contempo in mostra un ricambio che fa pensare ad un regno lungi dall'essere terminato.
Sia nel campo della velocità che in quello dell'inseguimento infatti i britannici danno sfogo a tutta la loro preparazione e cultura adattata alla pista;un lavoro che parte da lontano e non è frutto di casualità assolutamente visto che pensionati i super campioni Hoy e Pendleton altri giovani virgulti sono spuntati fuori da un vivaio fertilissimo.

Da alcune parti come al solito è stato avanzato il sospetto di doping:si sa che quando certi exploit si ripetono in modo cosi massiccio il dubbio sorge spontaneo specie nel ciclismo;sarà il tempo ovviamente a dare un giudizio su questo,certo è che la precisione e la maniacalità con cui questi atleti si preparano ha pochi eguali al mondo in tutti gli sport e questo è loro assolutamente dovuto,comunque la si pensi sulle loro performance in pista o su strada.

C'era una volta la pista italiana

In questi giorni di prove olimpiche riservate al ciclismo su pista balza agli occhi la povertà della presenza azzurra,laddove in anni oramai lontani eravamo tra i padroni di questa specialità;esclusi Elia Viviani,ed i quartetti dell'inseguimento la spredizione azzurra è totalmente assente pagando un'incuranza di programmazione che viene da molto lontano.
In un paese che solo da alcuni anni dispone di un velodromo coperto laddove invece i maggiori esponenti possono contare su più impianti all'avanguardia dal punto di pista tecnologico e strutturale,la pista è stata abbandonata a se stessa o all'iniziativa di qualche isolato volontario che però non può arrivare laddove ci dovrebbe essere la presenza federale.
Dopo l'esperienza iridata del Montello 1985,soltanto durante la presidenza del padovano Raffaele Carlesso si tentò di ridare impulso a questo settore che tante gioie ci ha regalato in passato a livello olimpico e mondiale;erano gli anni di Collinelli,Martinello e di Antonella Bellutti oltre che in seguito di Marco Villa ora commissario tecnico della nostra nazionale.
Dopo il successo di Lombardi nella corsa a punti di Barcellona 92' si diede slancio al fervore di qualche atleta di punta,ma il lavoro a livello giovanile andò poi scemando una volta che Carlesso fu detronizzato dal comando;ora che sta per nascere anche il velodromo di Spresiano speriamo che finalmente si possa tornare a quei tempi lontani in cui il mondo ci invidiava,ed invidiava anche un'impianto storico quale il Vigorelli andato quasi perduto.

venerdì 12 agosto 2016

Tempo di omnium

Fra le tente storture dell'Unione Ciclistica Internazionale c'è anche l'omnium olimpico,specialità nata per raggruppare alcune prove che fino a Pechino 2008 assegnavano medaglie individuali;questo si è reso necessario perchè il Cio ha si ammesso ai Giochi la bmx,ma ha volutocomunque mantenere invariato il numero di titoli da assegnare in bicicletta e cosi l'Uci ha pensato bene di mortificare specialità che hanno fatto la storia della pista.
Anche questo discorso si lega al nuovo corso che ha preso la federazione internazionale con l'inizio del nuovo millennio,visto che si è voluto a tutti i costi globalizzare il movimento senza però salvaguardare alcuni capisaldi che ne hanno scritto in qualche caso la leggenda.
Cosi come a Londra quattro anni fa dunque corsa a punti,chilometro da fermo,scratch,inseguimento individuale e corsa ad eliminazione saranno tutte raggruppate mentre addirittura sparita dal programma olimpico è l'americana,specialità regina della pista e nelle sei giorni.
Una china che non pare cambiare almeno finchè a dettare legge saranno gli anglosassoni che in quanto a tradizione e cultura ciclistica ancora molta strada hanno da fare rispetto ai paesei latini e a quelli nordici dell'Europa continentale,ma tant'è anche qui come altrove contano i soldi...

giovedì 11 agosto 2016

Cancellara,trenata per la gloria

In tanti,forse in troppi lo davano come già fosse un ex visto che a fine stagione(o magari anche oggi..)si ritirerà:ma Fabian Cancellara da fuoriclasse del pedale qual'è ha voluto dare un'altra zampata,probabilmente l'ultima prima di appendere la bici al chiodo da leone quale è sempre stato;con una prova superlativa si aggiudica la medaglia d'oro a cronometro ai Giochi di Rio bissando cosi il successo ottenuto otto anni orsono a Pechino.
Una prova maiuscola quella della "locomotiva di Berna"che fin dal primo intertempo ha dimostrato di esserci pur su di un percorso più adatto a Froome e Dumoulin;a tener testa allo svizzero un'ottimo Rohan Dennis che a circa metà gara aveva oltre 20" di vantaggio su Cancellara;ma da qui inizia la cavalcata che porta spartacus verso la gloria eterna,verso quel secondo oro olimpico che suggella una carriera straordinaria.
Nel corso della penultima discesa Dennis è costretto a fermarsi a causa di un guaio meccanico,ma nulla avrebbe potuto contro lo strapotere dell'elvetico che al traguardo rifila oltre 45" all'olandese Dumoulin e più di un minuto a Froome;dispersi nella pioggi sono sia il campione del mondo Kiryenka sia Tony Martin che sprofonda ad oltre 3 minuti.
Con questo successo dunque Cancellara dimostra di ritirarsi ancora all'apice della forma,come solo i grandissimi sanno ed hanno il coraggio di fare;la sua leadership ed il suo carisma mancheranno in un gruppo in cui tutto si appiattisce sempre di più ed in cui i veri personaggi scarseggiano:ma lui,la locomotiva correra ancora nel cuore dei suoi tantissimi tifosi.Ciao Fabian

mercoledì 10 agosto 2016

L'ultima battaglia di Spartacus

Si disputa oggi a Rio de Janeiro la prova a cronometro,ultima gara su strada del programma olimpico del ciclismo:al via quasi tutti gli specialisti delle corse contro del tempo,da Froome a Martin,da Cancellara all'ultima grande corsa in carriera a Doumulin,senza dimenticare poi il campione del mondo in carica Kiryenka e l'australiano Rohan Dennis;tra questi atleti dovrebbero decidersi le medaglie su di un percorso di oltre 54 km reso duro anche dalla presenza di unpaio di salite molto dure.
Di tutti i possibili protagonisti viene a mancare,ma lo si sapeva purtroppo da tempo,il nostro Adriano Malori vittima di un'incidente gravissimo al Tour de San Luis nel mese di gennaio;forse il percorso sarebbe stato troppo duro per lui,ma poteva comunque giocarsi un posto sul podio.
Favoriti della vigilia sono Chris Froome e Tom Dumoulin che su un percorso cosi insidioso possono fare valere anche le loro doti di scalatori;di rincalzo Tony Martin apparso un pò appannato ultimamente e Fabian Cancellara che affronterà di fatto oggi l'ultima corsa importante di una  carriera che gli ha regalato grandissime soddisfazioni ma gli ha sempre negato la gioia di diventare campione olimpico su strada.
Particolare attenzione andrà prestata all'asfalto soprattutto se dovesse piovere,perchè già nelle prove in linea maschile e femminile questo elemento si è rivelato determinante nell'assegnare il podio finale.

martedì 9 agosto 2016

Wiggins,l'ultima sfida

Non sarà più sotto la luce dei riflettori come a Londra 2012 dove era reduce dal trionfo nel Tour de France,ma Bradley Wiggins rimane comunque uno dei personaggi principali di questa Olimpiade ciclistica dove tenterà di vincere il quinto oro della sua carriera.
Star incontrastata della pista britannica,ad un certo punto decise di tentare un sogno impossibile,ovvero vincere anche su strada e non una corsa qualsiasi ma bensi quella più importante,cioè il Tour;anni di sacrifici,fatiche e einunce lo portarono ad un successo clamoroso quanto inaspettato,ma poi l'ascesa di Froome e la difficoltà a reggere quel tipo di preparazione lo costrinsero a fare dietrofront tornando all'antico amore.
Ora dunque Wiggins scende in pista nella sua terza vita ciclistica per affrontare la prova dell'inseguimento a squadre dove la Gran Bretagna è campione uscente e gran favorita alla vittoria finale:un'ulteriore successo proietterebbe il nativo di Gand tra gli immortali delle due ruote.
Il suo trionfo eventuale sancirebbe anche la definitiva uscita di scena dal ciclismo di un'uomo,un'atleta che ha saputo andare contro alle regole che da sempre governano il ondo della bibicletta:un bastian contrario per certi versi adorabile.

lunedì 8 agosto 2016

Ciclismo femminile:oro Olanda

Va all'olandese Anna Van Der Breggen l'oro su strada del ciclismo femminile al termine di una corsa che si è rivelata ad eliminazione,con l'altra olandese Van Vleuten caduta sul finire della discesa conclusiva quando era in testa solitaria e lanciata verso il trionfo.
E' stata la gara un pò la fotocopia di quella maschile,e cosi come tra i ragazzi anche nella corsa femminile a fare la differenza è stato l'infido asfalto per di più bagnato che caratterizzava gli ultimi chilometri verso Copacabana;la Van Vleuten aveva staccato la statunitense Abbott ad inizio discesa,ma poi col terribile capitombolo che ha fatto ha dovuto alzare bandiera bianca.
La Abbott cosi come Majka il giorno precedente ha tentato di resistere la ritorno del terzetto Van Der Breggen-Johansson-Borghini,ma sotto la spinta dell'italiana c'è stato il ricongiungimento;in volata poi successo senza stroia dell'olandese con la svedese seconda e la Longo Borghini perfino troppo generosa al terzo posto.
In ombra la fuoriclasse Vos mai davvero della contesa,mentr hanno tentato senza fortuna la Polley e la Provost;sempre in difficoltà è apparsa anche Lizzy Armitstead che ha ceduto sull'ultima rampa verso Vista Chinesa:ora anche per le ragazze prova a cronnometro.

domenica 7 agosto 2016

Van Avermaet campione olimpico

Stava andando tutto come previsto,davanti con compagni di fuga battibilissimi anche in volata e poi...la sfortuna ci mette lo zampino e tutti i sogni ed i sacrifici fatti in questi mesi vanno in fumo in una curva maledetta che tradisce pure il colombiano Henao;questa è stata l'amara trama dell'Olimpiade di Vincenzo Nibali che ripone nel cassetto i desideri di medaglia.
Un percorso molto esigente quello di Rio divise in due circuiti uniti tra loro dal lungomare della capitale carioca:ma nonostante la durezza del tracciato all'ultimo giro si presentano molti pretendenti alla vittoria finale;gli scatti di Nibali andato in fuga con Aru grazie ad una discesa spericolata nel giro precedente selezionano il gruppetto di testa in cui rimangono olte al siciliano anche Majka ed Henao.
Dopo aver scollinato sull'ultima salita con 15" di vantaggio sugli inseguitori,Nibali si invola alla ricerca di qualche altro secondo ma quella curva traditrice mette fine alla sua gara come a quella di Henao;Majka riesce a continuare e rimane solo al comando fino ai -3,5 dall'arrivo quando Van Avermaet e Fulgsang piombano su di lui.
A questo punto il polacco rinuncia in partenza alla volata per l'oro avendo speso tutto in discesa ed in pianura per tentare l'arrivo in solitaria:Van Avermaet già all'attacco ed in fuga per buona parte del percorso finale,fa valere le sue antiche qualità di sprinter e brucia Fulgsang regalando a se stesso ed al Belgio la gloria eterna dell'oro olimpico in una gara che per i nostri colori si chiude con l'amaro in bocca.

sabato 6 agosto 2016

La gara olimpica su strada

E' iniziata l'Olimpiade brasiliana ed il ciclsimo propone subito la gara più attesa,ovvero la prova su strada:molti i pretendenti alla medaglia d'oro,ed anche in casa Italia ci si aspetta molto da Vincenzo Nibali ed in seconda battuta da Fabio Aru;il siciliano in particolare ha puntato la gara olimpica già da oltre un'anno,ed ha corso l'ultimo Tour proprio in funzione di Rio 2016.
Gli avversari principali saranno gli uomini da corse in linea che però sanno destreggiarsi bene anche su percorsi molto duri come si preannuncia essere quello brasiliano:il nome più accreditato è ovviamente quello di Alejandro Valverde che dopo il podio al Giro ed una grande boucle chiusa in buona salute,vuole suggellare la propria carriera con il prestigioso alloro olimpico.
Potendo ogni nazione schierare un massimo di cinque atleti non sarà facile controllare la corsa,per cui risulterà ancor più fondamentale del solito riuscire a cogliere l'attimo fuggente nel quale attaccare;la nostra nazionale è strutturata attorno a Nibali,anche se un Diego Ulissi in forma avrebbe potuto far comodo come seconda punta ma la scelta è stata probabilmente fatta per non creare problemi al siciliano.
In corsa ci sarà anche Chris Froome e certamente non solo per fare presenza:il keniano naturalizzato britannico non ha mai brillato nelle corse in linea ed oltretutto dovrà fare quasi tutto da solo,però venendo dal Tour vinto un'occhio di riguardo non guasterà.

giovedì 4 agosto 2016

Uci,un disastro dopo l'altro

Quello che si proponeva di diventare l'elite del ciclismo mondiale,ovvero il World Tour sta invece pian piano trasformandosi in uncarrozzone che tutto ingloba e niente valorizza;nel calendario del 2017 infatti ci sarà l'ingresso di ben 10 nuove corse che andranno ad aggiungersi e a sovrapporsi a quelle già in programma creando un caos infinito.
Quello che doveva essere il fiore all'occhiello dell'attività internazionale è invece diventato un mezzo per attrarre più soldi specie dai mercati dell'est asiatico e del mediooriente senza però tenere in debito conto il fatto che questi luoghi hanno 0 cultura ciclistica ed infrastrutture stradali alquanto rivedibili.
Come non bastasse poi questo girovagare per il globo,ci si mette anche il fatto che molte di queste corse vengono a sovrapporsi a manifestazioni storiche,com'è il caso del Giro di California in contemporanea al Giro d'Italia;un modo di trasformare il ciclismo che non piace assolutamente agli appassionati che da sempre riscontrano in questo sport la fusione tra presente e passato,e gran parte della sua fama il pedale lo deve proprio a questo legame indissolubile ma evidentemente all'Uci non la pensano cosi.


mercoledì 3 agosto 2016

Nibali,Astana addio

E' ufficialmente finito il rapporto di lavoro che legava Vincenzo Nibali e la Astana:dopo il comunicato di ieri che ha sancito la nascita della nuova squadra del Bahrein,anche il campione siciliano è uscito allo scoperto dichiarando che il nuovo progetto lo ha affascinato da subito;con la maglia kazaka lo squalo ha vinto 2 Giri d'Italia,1 Tour de France ed un Giro di Lombardia divenendo uno dei massimi protagonisti per le gare a tappe.
I motivi che hanno portato al distacco sono molteplici,ma di sicuro quello che ha incrinato l'idillio ciclistico sono state certe dichiarazioni e certi atteggiamenti tenuti da Vinoukurov ed altri alti dirigenti dell'Astana;dopo l'inizio del Tour dell'anno passato in cui le cose non sono andate benissimo,i vertici si sono scagliati contro Nibali come se quello che aveva vinto e fatto vincere al team kazako non contasse più nulla.
Un tipo orgoglioso come Nibali e come lo è qualsiasi campione si è sentito ferito nell'anima ed ha pensato bene di togliere le tende da dove non era particolarmente gradito per traslocare altrove;se a questo aggiungiamo l'esplosione di Aru ed il fatto di essere stato costretto a correre controvoglia la Vuelta 2015 allora il quadro è completo.
Anno nuovo vita nuova dunque per il siciliano che sarà libero di scegliere in proprio gli appuntamenti importanti della stagione senza imposizioni coatte,e che soprattutto avrà la possibilità di dira la sua riguardo ai compagni di squadra da ingaggiare.

Il futuro di Ulissi

E' il ciclista italiano più portato per le corse di un giorno,quello della nuova generazione che ricorda di più i campioni alla Moreno Argentin ed alla Michele Bartoli,uomini capaci di imporsi nelle grandi classiche del nord;Diego Ulissi pare finalmente pronto per fare quel salto di qualità di cui tutto il movimento italiano sente la necessità per tornare finalmente grande anche nelle corse monumento.
IL toscano ha dimostrato nel Giro d'Italia di quest'anno doti di grande finisseur nelle tappe vinte in Calabria e ad Asolo:questo deve dargli fiducia anche per le corse all'estero,e la recentissima vittoria in Spagna di domenica pare far pendere la bilancia in questa direzione.
Ritenuto un predestinato fin da giovane,ha dovuto lottare per emergere oscurato in parte dal fatto di essere coetaneo del nipote d'arte Moreno Moser:a differenza del Trentino ha però dimostrato di saper riemergere da un periodo buio nel quale una vicenda di doping mai ben chiarita rischiava di far vacillare molte certezze,in lui e negli sportivi italiani.
Quel che rimane della stagione in corso deve servigli per affinare le armi in vista della prossima primavera quando finalmente vogliamo vederlo lottare ad armi pari con gli specialisti delle Ardenne:i mezzi ci sono tutti,basta essere più convinti e crederci.

martedì 2 agosto 2016

L'esodo Tinkoff

E'iniziato in questi primi giorni ufficiali di ciclomercato l'esodo peraltro annunciato degli atleti della Tinkoff verso altre squadre:come si sapeva oramai da tempo il magnate russo ha deciso di interrompere il suo rapporto con il ciclismo professionistico e dunque tutti gli atleti si ritrovano costretti a cercare altri colori da difendere per la prossima annata.
IL primo a fare il salto verso il futuro è stato Peter Sagan che con un contratto si dice da nababbo trasvola verso la Bora-Argon che dalla prossima stagione avrà comunque un nuovo sponsor per supportare l'avvenuto balzo tecnico in avanti;di oggi è invece la notizia che il ceco Roman Kreuziger sarà un'elemento dell'Orica-Bike Exchange,formazione australiana che sta cambiando pelle passando dalla ricerca dei successi parziali alla dimensione di team da corse a tappe.
Più incerto è invece il futuro di Alberto Contador:il pistolero spagnolo in un primo tempo pareva volersi ritirare,poi nel mese di maggio si diffuse la voce che stesse trattando con la Lampre per un biennale,ed infine a giugno che la sua destinazione fosse la Trek-Segafredo;la realtà è che Contador non ha ancora deciso e non ha nessuna fretta di farlo dato che uno con il suo nome può permettersi di riflettere anche un'attimo più degli altri.
Finisce cosi l'avventura di Tinkoff,uomo dal carattere esuberante che era entrato come co-sponsor della danese Saxo salvo poi rilevarne la struttura come principale finanziatore;conoscendo però il focoso magnate russo un suo ritorno in futuro non è per nulla da escludere.

domenica 31 luglio 2016

Gilbert alla Etixx

E'notizia di questa settimana che l'ex campione del mondo ed ultimo signore delle Ardenne Philippe Gilbert tornerà a correre in Belgio con la maglia della Etixx-QuickStep:un ritorno in patria nella squadra rivale di quella che lo aveva lanciato nel grande ciclismo,ovvero la Lotto abbinata poi a vari marchi minori.
L'uomo di Reneauchamps lascia dunque la Bmc in cui ha conosciuto gioie e dolori,rendendo forse meno di quello che lo sponsor svizzero di affiliazione statunitense si aspettava:Gilbert infatti non è stato protagonista ne nella passata stagione ne in questa,facendo presagire di aver imboccato il viale del tramonto in modo precoce;sul vallone gravano anche problemi di ordine psicologico specie dopo quanto avvenuto in primavera durante un'allenamento in cui è stato aggredito assieme ad un compagno da un'automobilista.
Sarà da vedere come potrà coesistere in una squara che annovera già Alaphilippe e Daniel Martin per le corse di un giorno nelle Ardenne,anche se l'irlandese pare potersi trasformare in un'uomo da gare a tappe;sarà inoltre interessante verificare come e se il buon Gilbert saprà tornare ai fasti di un empo quando al via di una corsa in linea era di rigore tra i favoriti:un'etichetta che negli ultimi periodo gli è scivolata di dosso ma che il campione vallone vuole provare a ricucirsi sulla maglia.

La rivincita di Mollema

Si è corsa ieri la corsa in linea spagnola di maggior prestigio,ovvero la Clasica di San Sebastian e ad aggiudicarsela è stato l'olandese Bauke Mollema che cosi si rifà di tutta la sfortuna piovutagli addosso nelle ultime tappe del Tour de France quand'era secondo in classifica con buonissime possibilità di salire sul podio di Parigi.
Il corridore della Trek-Segafredo è stato abile a sfruttare l'attimo di indecisione seguito allo scollinamento sull'ultima salita di giornata per fare il vuoto in discesa ed arrivare solo sul traguardo;a nulla è servito l'inseguimento di Valverde,Rodriguesìz e Gallopin che non sono stati in grado di colmare il gap scavato da Mollema.
Sulla durissima rampa posta ad una decina di chilometri dall'arrivo ha provato a fare il vuoto Purito Rodriguez,ma si vede che le gambe del catalano non sono più quelle dei giorni migliori e cosi gli inseguitori sono riusciti a rientragli in scia quasi in vetta,guidati da un Valverde che al solito ha però avuto qualche timore nel prendere l'iniziativa e che poi è satto vitima del fatto che raggiungendo Mollema ed arrivando in volata lui sarebbe stato il super favorito.
Archiviata dunque la prova spagnola obiettivo puntato su Rio dove si assegnerà la medaglia d'oro della prova su strada ed in cui tra i favoriti figura anche il nostro Vincenzo Nibali:un in bocca al lupo agli azzurri.

sabato 30 luglio 2016

Quintana,il grande flop

Parlare di flop per un corridore che è giunto terzo al Tour de France può apparire blasfemia,eppure quello che ci si attendeva da Nairo Quintana era ben altro;il colombiamo veniva da tutti accreditato come il grande se non l'unico rivale di Chris Froome,ed invece la sua è stata sempre una corsa difensiva che alla fine lo ha portato al podio senza entusiasmare
Prima sui Pirenei e poi sulle Alpi ci si attendevano i suoi scatti per dare una scrollata alla corsa avendo oltretutto tutta la Movistar a sua disposizione,ed invece nulla di tutto ciò è avvenuto e l'unica volta in cui ha provato un timido attacco è rimbalzato indietro staccandosi poi dal gruppo dei migliori.
Quali siano state le cause di tali prestazioni è e sarà oggetto di dibattito ed approfondimento in casa Movistar nei mesi a venire,certo è che il modo del colombiano di approcciarsi alla grand boucle è sicuramente diverso rispetto a quello di tutti glia ltri big;Quintana infatti è solito rimanere un paio di mesi senza correre allenandosi in quota a casa sua,salvo poi disputare la Route du Sud nell'imminenza della corsa gialla saltando quindi Delfinato e Giro di Svizzera.
Starà ad un'uomo esperto come Eusebio Unzue che già guidò Indurain capire se si debba continuare su questa falsariga oppure non sia il caso di invertire la rotta per consentire a Quintana di esprimere al meglio tutto il suo potenziale nel mese di luglio.

venerdì 29 luglio 2016

Aru:Tour da apprendista

Doveva andare in Francia per fare esperienza e cosi è stato,anche se dopo le prime due settimane qualche legittima aspirazione di podio è venuta a tutti quanti vista la pochezza del parco partecipanti:Fabio Aru ha svolto il compito affidatogli fin quasi alla fine,peccando nell'ultima salita del percorso per via di una crisi di fame che l'ha mandato gambe all'aria.
Il sardo dell'Astana ha dovuto reggere il peso di essere di fatto il capitano unico della formazione kazaka dato che Vincenzo Nibali è uscito di classifica già ad inizio Tour nella tappa che attraversava il Massiccio Centrale:un compito non facile per un ragazzo che si presentava al via della corsa più seguita al mondo per la prima volta in vita sua.
Se dobbiamo fare un'appunto al portacolori dell'Astana ed ai suoi direttori sportivi è il fatto che appunto perchè doveva imparare si poteva trascurare la classifica generale puntando a qualche tappa adatta alle sue caratteristiche,in modo da poterlo vedere in azione più spesso e valutarne la reazione alle difficoltà.
Ora la sua tabella stagionale prevede la partecipazione ai Giochi di Rio al fianco dei compagni di squadra Nibali e Rosa:qui il sardo rientrerà nei ranghi dovendo assistere lo squalo,ma magari una sortita può sempre essere possibile.

mercoledì 27 luglio 2016

Bardet,finalmente alla ribalta

Dovevano essere gli uomini su cui la Francia puntava per questo Tour,lui e Pinot:ma mentre il capitano della Fdj è naufragato quasi subito tentando sporadiche sortite prima di ritirarsi alzando bandiera bianca,lui è arrivato fino al podio di Parigi;Romani Bardet ha vinto almeno questo round contro il suo eterno rivale Thibaut Pinot,piazzando la stoccata quando era il momento adatto.
In una grande boucle dall'andamento strano,in cui tutti stavano a ruota attendendo sempre la tappa successiva,lui ha saputo cogliere l'attimo propizio ed in un sol colpo ha scalato posizioni su posizioni garantendosi la passerella sul podio finale degli Champs Elysees,cosa che Pinot aveva già provato ma sul terzo gradino due anni fa.
Nel ciclismo di una volta si potrebbe dire che Bardet è maturo per tentare la scalata alla vittoria finale,ma purtroppo con le velocità di oggi e le salite poco pendenti che la Francia propone uno scalatore come lui sarà sempre sfavorito;potrebbe al contrario essere adattissimo ad un Giro d'Italia,ma ovviamente lasciare il Tour per un'anno o addirittura affrontare entrambi non è decisione di poco conto.
IL giovane francese potrà regalare in futuro tante gioie ed emozioni ai propri connazionali anche nelle corse di un giorno magari,mentre per le gare a tappe ed in particolare per il Tour si dovrà affidare al fato ed alla buona sorte purtroppo...

martedì 26 luglio 2016

Sagan,la star del Tour

Se c'è un corridore assurto al ruolo di star lungo tutte e tre le settimane della grande boucle quello è senza dubbio Peter Sagan;lo slovacco campione del mondo oltre alle 3 vittorie di tappa ed alla classifica a punti della maglia verde,ha monopolizzato l'attenzione generale per la sua continua presenza nelle fughe che hanno caratterizzato l'intera corsa francese.
E' stato un Sagan diverso e più completo quello che si è presentato al via da Mont Saint Michel,quasi che la maglia iridata  e la vittoria al Fiandre gli abbiano permesso di togliersi di dosso l'etichetta di corridore bravo soltanto nelle corse di secondo piano;un asso che ha saputo prendersi in qualche modo in carico una squadra ritrovatasi orfana di Alberto Contador dopo soltanto una settimana.
Ora il suo futuro probabilmente si chiamerà Bora Argon visto che la Tinkoff comunque chiuderà i battenti a fine stagione:una squadra che finalmente poggerà quasi interamente su di lui che ha dimostrato di essere un corridore capace di vincere delle fughe,su traguardi particolari e di essere in grado di rivaleggiare quasi alla pari con i migliori velocisti.
Tra le particolarità di Sagan è sempre da sottolineare il modo spontaneo con cui si pone di fronte a stampa e tifosi,molto diverso da quello standardizzato ed a volte ingessato che hanno molti protagonisti del ciclismo contemporaneo:un campione da presevare in un era di quasi robot.

lunedì 25 luglio 2016

3 volte Froome

Si è dunque conclusa anche l'edizione n°103 della Grand Boucle ed a vincere è stato ancora una volta lui,il keniano bianco Chris Froome:lo ha fatto senza spettacolari attacchi in montagna ma limitandosi a gestire la corsa con i propri compagni e guadagnando molto tempo nelle cronometro;per,assurdo l'azione più spettacolare del ciclista della Sky l'abbiamo vista non appena varcato il Peyresourde quando si è lanciato verso una folle discesa.
Dei molti che alla vigilia sbandieravano proclami bellicosi francamente non se ne è vista nemmeno l'ombra..l'unico che sicuramente avrebbe mantenuto fede a questi intenti è Alberto Contador,ma la caduta rimediata nella prima tappa ha poi compromesso il suo Tour in maniera definitiva.
Tra i bocciati nonostante il terzo gradino del podio c'è Nairo Quintana che pareva l'unico in grado di poter impensierire il britannico in montagna;invece il piccolo colombiano si è sempre mantenuto a ruota provando solo in alcune circostanze a metter il naso fuori,ma venendo prontamente respinto indietro da una condizione non certo ottimale in questo luglio.
Tra i rimandati sicuramente Thibaut Pinot che ha sprecato un'altra occasione per provare la grande impresa,Fabio Aru che è crollato sull'iultima salita alpina ed un Richie Porte che senza l'inconveniente della seconda tappa poteva aspirare a qualcosa di più;grande balzo in avanti invece per Romain Bardet al secondo gradino del podio e giudizio di stima per Nibali che forse avrebbe dovuto preparare l'appuntamento olimpico in altro modo.

domenica 24 luglio 2016

Tour:Sigillo di Greipel nel giorno di Froome

Va al tedesco Andrè Greipel l'ultima volata del Tour de France aul traguardo classico dei Campi Elisi a Parigi:con uno sprint davvero maestoso il rappresentante della Lotto-Soudal precede un mai domo Peter Sagan ed il norvegese Kristoff;essendo questo l'ultima frazione dopo l'arrivo si è celebrata la terza vitoria nella corsa gialla per il britannico Froome.
Come tutte le ultime tappe dei grandi giri che non siano cronometro,la corsa si è animata soltanto all'entrata nel circuito finale,mentre duante il percorso c'è stato spazio per brindare e celebrare l'impresa di Froome scorato da tutti i suoi compagni del Team Sky che per l'occasione hanno sostituito gli inserti azzurri delle maglie con quelli gialli.
I giri attorno all'Arc de Triomphe sono stati caratterizzati dai soliti tentativi di fughe spenti però in men che non si dica dalle formazioni dei velocisti,e da una serie di cadute che ha coinvolto anche Kittel e Coquard;proprio a causa di questa caduta il tedesco della Etixx ha dovuto condurre un lungo e faticoso inseguimento che di fatto gli ha precluso le sue notevoli chanches allo sprint vinto poi come detto in maniera regale da Greipel su di un Sagan in rimonta.
Al termine della tappa consueta premiazione per tutte le classifiche del Tour e consegna della maglia gialla finale a Froome con Bardet secondo e Quintana terzo classificato.

Tour:Izaguirre solo a Morzine

L'ultima tappa alpina di questo Tour de France n°103 incorona l'iberico Ion Izaguirre della Movistar che al termine di una lunga fuga precede per distacco sul traguardo Pantano,Nibali ed Alaphilippe rendendo meno amara la grande boucle della formazione spagnola;nel gruppo maglia gialla tutto quieto come al solito eccetto la"bambola"che coglie Fabio Aru ai piedi dello Joux Plan costringendo alla resa il sardo ceh fiunge con oltre17' minuti all'arrivo.
Frazione come detto caratterizzata da una delle solite fughe che il team Sky lascia partire senza problemi,con l'Astana che conduce l'inseguimento nonostante ne faccia parte anche Nibali...gli attaccanti però accumulano vantaggio e quando sarebbe il momento di finalizzare il lavoro svolto dai compagni Aru ha una crisi dovuta alla fame e va alla deriva.
Chi aveva le forxe per attaccare era sicuramente Bardet,ma visto il divario da Froome e la seconda piazza agguantata il giorno prima in classifica,il giovane francese ha preferito starsene sulle sue complice anche la strada bagnata che lo avrebbe esposto ad inutili rischi;non pervenuto il sempre più enigmatico e misterioso Nairo Quintana che si è assicurato il terzo gradino del podio senza fare praticamente nulla.
Oggi classica passerella conclusiva sui Campi Elisi e terza incoronazione in giallo per Chris Froome che non ha dovuto nemmeno faticare troppo per assicurarsi la vittoria,complici gli avversari poco efficaci ed una squadra superlativa.

venerdì 22 luglio 2016

Tour:L'orgoglio di Bardet

Il Tour affronta la terz'ultima tappa con arrivo a Saint Gervais e vive la prima vittoria francese di questa edizione:a levare lo zero dalla casella dei trionfi transalpini è Romain Bardet che con un'impresa solitaria si aggiudica il traguardo finale facendo anche un balzo in classifica generale a causa delle molte cadute nel finale causate dall'asfalto bagnato.
Come al solito una lunga fuga ha caratterizzato la prima parte della frazione,ma l'Astana tiene in pugno la corsa per tentare la carta Aru e Nibali verso Saint Gervais:il sardo prova un paio di volte ad avvantaggiarsi ma negli ultimi metri cede qualcosa cosi come la maglia gialla Froome che a causa di una caduta è costretto ad affrontare tutta la salita finale con una bici non sua.
Alla vigilia dell'ultima tappa alpina che si concluderà a Morzine Froome conserva oltre 4' minuti di vantagio proprio su Bardet che a sua volta precede di poco Quintana:dal secondo al settimo posto tutto può ancora accadere specie se dovesse esserci brutto tempo come sembra nel finale di frazione;il problema è che nessuno a parte Bardet ha veramente osato rischiare qualcosa e tutti i cambiamenti di posizione sono stati causati dalle cadute o dalle conseguenze da esse provocate.
Chi ha ancora qualcosa da dare deve metterlo in strada nell'Alta Savoia,altrimenti la via che porterà a Parigi domenica potrebbe essere costellata di rimpianti.

giovedì 21 luglio 2016

Tour:La crono di Megeve chiude la contesa

La crono scalata che porta i corridori da Sallanches a Megeve doveva dire una parola importante per la vittoria di questo Tour,e cosi è stato tanto che già stasera si può dare quasi per certo il nuovo trionfo di Froome che si è aggiudicato la tappa contro il tempo:oramai solo la sfortuna e non certo gli avversari può impedirgli di salire sul gradino più alto del podio domenica a Parigi.
Una cronometro che ha visto il britannico primeggiare davanti allo specialista Dumoulin e ad uno splendido Fabio Aru che guadagna un posto in classifica e che con un pò di fortuna può ancora agguantare almeno una posizione tra i primi cinque:qualcuno di quelli che gli stanno davanti tipo Mollema e Yates non sono abituati a certe pressioni e potrebbero pagare nelle tappe di domani e venerdi.
Chi continua enormemente a deludere è invece Nairo Quintana che esce ridimensionato e di molto da questa edizione della corsa francese:chi si aspettava fosse lui il grande avversario di Froome ha dovuto bere sorsi amari perchè lo scalatore colombiano mai è stato in grado di impensierire l'uomo del Team Sky;in casa Movistar si dovranno rivedere molte cose per ritentare l'assalto alla maglia gialla anche se a parer mio Quintana è più adatto al Giro che non al Tour dove trova salite da velocità e non con pendenze impegnative.

mercoledì 20 luglio 2016

Tour:Il volo di Zakarin

Prima tappa alpina al Tour de France e vittoria insospettata quanto meritata per il russo della Katusha Ilnur Zakarin che spicca il volo sull'ultima salita arrivando al traguardo della diga di Embosson con quasi un minuto su Jairlinson Pantano,colombiano della Iam già vincitore domenica a Culoz.
I due animano una fuga che vedeva tra gli altri anche Majka,Sagan e Clement:all'attacco dell'ultima asperità di giornata uno scatto secco di Zkarin mette fine alla contesa ed incorona l'atleta russo che già seppe far suo il Romandia 2015 vincendo poi la tappa di Imola al Giro.
Sietro la sotita noia mortale allietata dalla vista del panorama davvero incantevole della Svizzera romanda:a 2 km dal traguardo si muove Richie Porte e provano a fare altrettanto Aru e Quintana ma le gambe non ci sono e quindi dopo essere stati ripresi,Froom escatta loro in faccia riprendendo Porte e consolidando il vantaggio nella generale.
Tra gli uomini di testa perdono contatto Mollema,Bardet e Yates dando di fatto via libera al keniano:domani sui 17 km della cronoscalata verso Saint Gervais Froome probabilmente darà il colpo di grazia anche a questo Tour de France.

martedì 19 luglio 2016

Il Tour sulle alpi

Il Tour de France dopo aver esaurito la seconda giornata di riposo si avvia alla conclusione ed alla parte più impegnativa affrontando le Alpi con Froome in maglia gialla e con gli inseguitori che paiono oramai rassegnati a lottare per il secondo posto.
Quattro frazioni che porteranno la carovana in giro per montagne in parte inedite che noon paiono però insormontabili per uno come Froome che può contare su di una vera e propria armata:per tentare di scalfire il potere Sky ci vorranno tanta forza nelle gambe e fantasia nelle testa,ovvero due elementi che finora sono mancati un pò a tutti.
In mezzo alle quattro frazioni decisive ci sarà anche una seconda cronometro che,pur essenso per la magior parte del suo sviluppo in salita,pare un'ulteriore elemento a favore del ciclista britannico;da notare che nessuna delle tappe da affrontare si avvicina nemmeno lontanamente ai 200 km,quindi servirà forse più esplosivita che non fondo per emergere.
Tutti si attendono di vedere un Quintana finalmente all'attacco,ma forse il colombiano avrà ancora timore di doversi arrendere al ritmo incalzante ed incessante che gli uomini in nero sono in grado di produrre:queste non sono le salite adatte ad uno scalatore,e se la stessa sfida avesse luogo al Giro l'esito potrebbe essere diverso...

lunedì 18 luglio 2016

Tour:Sagan cala il tris

E' ancora l'uomo in verde Peter Sagan a  mettere le proprie ruote davanti a quelle di tutto il gruppo sul traguardo elvetico di Berna:il portacolori della Tinkoff brucia al fotofinish il redivivo Alexander Kristoff  che dopo i successi in serie della scorsa primavera era scomparso dai radar del grande ciclismo.
Il successo dello slovacco campione del modo giunge al termine di una frazione vallonata che non presentava però particolari insidie ed infatti il gruppo maglia gialla è giunto compatto sotto lo striscione d'arrivo;una tappa in meno per Chris Froome verso il suo terzo alloro nella più conclamata corsa a tappe del mondo.

Fra i primi si rivede anche Fabian Cancellara che finora ha corso un Tour anonimo sempre rivolto alla protezione del capitano Bauke Mollema che non alla ricerca del successo personale se non nella tappa poi vinta da Cummings a Lac de Payolle:un segno importante nella sua città per Spartacus che con la cronometro olimpica chiuderà probabilmente la sua carriera ad alti livelli.
Domani riposo in terra elvetica,e quindi come già accadde la scorsa settimana ad Andorra il Tour si gode un'attimo di pausa fuori dai confini nazionali prima di lanciare il rush finale che attraverso le Alpi porterà la carovana gialla al gran finale sugli Champs Elysees

Tour:Il colombiano che non t'aspetti

La tappa sul Giura va ad un colombiano,ma non all'attesissimo e fin qui super deludente Nairo Quintana bensi al meno noto connazionale Pantano ceh sul traguardo di Culoz precede allo sprint il polacco Majka suo compagno di fuga.
La frazione vive sul tentativo di 30 atleti poi ridottisi a 12 nel corso delle verie ascese affrontate nella giornata:dopo l'attacco del Grand Colombier il gruppetto in fuga rimane in 12 da cui evadono Pantano e Majka poi ripresi da Reichenbach eVuillermoz;nel finale come detto i primi due dell'ordine d'arrivo prendono un leggero vantaggio che gli consente di giocarsi la vittoria di tappa.
Dietro agli uomini in fuga come prevedibile succede poco o nulla,con i soli Fabio Aru ed Alejandro Valverde impegnati in tentativi fatui ed irrilevanti ai fini del risultato finale:il leader Froome controlla agevolmente approcciandosi al giorno di riposo senza particolari ansie.
Domani  il Tour farà tappa in Svizzera prima di affrontare le Alpi che dovranno sancire o meno l'ennesimo trionfo annunciato del britannico:chi alla vigilia doveva metterlo in difficoltà o si è ritirato(Contador)o è andato lui stesso in crisi(Quintana)senza dare mai l'impressione di poter davvero impensierire l'uomo venuto dal Kenya.

sabato 16 luglio 2016

Tour:Ancora Cavendish nella noia

Nella tappa che incorona per la quarta volta il britannico Mark Cavendish come re degli sprinter,a farla da padrona è la noia che caratterizza una tappa quasi interamente pianeggiante che vede una fuga di quattro uomini che rimangono al comando per tantissimi chilometri prima di venire ripresi dal gruppo che sta preparando la volata.
E' questo un leit motiv ormai ricorrente al Tour,che in sede di presentazione promette sempre tanto ma che poi alla resa dei conti si dimostra più o meno sempre la stessa corsa che vive di qualche lampo isolato ma che in definitiva si caratterizza per una grande noia che coglie chi la segue davanti alla televisione aspettando qualche colpo di scena che non arriva.
Certamente la geografia francese non consente quei voli di fantasia che caratterizzano il Giro d'Italia,però è anche vero che gli organizzatori propongono fino allo sfinimento sempre le stesse tappe che prevedono bene o male sempre le stesse salite,speialmente sui Pirenei.
Sembra quasi impossibile che non si riesca a trovare quallche salita inedita o poco nota,magari da sistemare di comune accordo con le autorità transalpine per rendere la grande boucle più avvincente ed incerta:la stessa decisione di porre la cronometro di venerdi con al sabato un'insignificante tappa di pianura rende l'idea di quanto profondamente diverse siano la corsa francese e quella italiana.

Tour:La legge di Froome

Il giorno dopo il ridicolo epilogo della tappa del Mont Ventoux,in una Francia ancora sotto choc per la follia assassina che ha colpito ancora in quel di Nizza,il Tour affronta la prima delle due cronometro iniziali di quest'edizione e come era ampiamente previsto e preventivabile è calata sulla corsa gialla inesorabile la legge di Chris Froome che si piazza al secondo posto parziale sopravvanzato soltanto dallo specialista olandese Tom Dumoulin al secondo successo parziale.
Nella crono tra le gole dell'Ardeche il solo Mollema riesce a restare in linea di galleggiamento tra i big della generale scavalcando Yates e Quintana ed issandosi al secondo posto della classifica,mentre sia il giovane britannico della Orica che il colombiano della Movistar naufragano giungendo al traguardo con oltre due minuti di ritardo dalla maglia gialla.
Un Froome che ora può permettersi di controllare la corsa come più gli piace forte di vantaggi che si sono fatti decisamente consistenti e che potranno scemare soltanto a causa di un'eventuale crisi del capitano del team Sky o di attacchi che fossero portati in simultanea e da lontano,cosa peraltro ormai desueta nel ciclismo moderno se non ad appannaggio di Contador e Nibali.
Fabio Aru tenta di difendersi in un terreno che non è decisamente il suo ma alla fine paga dazio in maniera pesante con oltre 3' primi da Froome;per lui come per lo squalo l'obiettivo può ora essere quello di aggiudicarsi una tappa senza badare troppo ad una classifica che potrà regalargli al massimo un posto tra i primi dieci.

giovedì 14 luglio 2016

Tour:Figuraccia storica

Assurdo e clamoroso epilogo della tappa del 14 luglio,quella che originariamente doveva concludersi in cima al Mont Ventoux ma che poi è stata tagliata di 6 km a causa del forte vento che da giorni spira sulla montagna provenzale;a circa un chilometro dal traguardo,quando ormai gli uomini della fuga di inizio giornata erano giunti all'arrivo,una moto della televisione francese inchioda di colpo ostacolata forse da un'altro veicolo o dal pubblico troppo in mezzo alla strada venedo tamponata da Richie Porte,Bauke Mollema e Chris Froome che rano evasi dal gruppo:i tre cadono a terra rovinosamente e soltanto i primi due riescono a ripartire immediatamente.
La maglia gialla è costretta a salire correndo a piedi dato che la sua bici è distrutta ed all'orizzonrìte non si vedono ne la macchina tecnica ne l'ammiraglia Sky:quelle a cui assiste il pubblico in diretta mondiale sono immagini che mai si erano viste nella storia del ciclismo e gettano nel ridicolo più totale l'organizzazione del Tour de France.
Il povero Froome è costretto a fare decine e dcine di metri prima che gli venga passata una bici ch non è comunque della sua altezza:nuova corsa a piedi fin quando arriva finalmente la sua macchina che gli passa la bici per affrontare le ultime centinaia di metri;la tappa intanto è stata vinta dal belga De Gendt sul connazionale Pauwels che hanno preceduto lo spagnolo Navarro ed altri fuggitivi.
Nel dopo corsa esaminando l'accaduto la giuria annulla i distacchi maturati a causa dell'incidente lasciando quindi giustamente Froome in maglia gialla con un Nairo Quintana che si è staccato una volta che il britannico ha deciso di fare sul serio;sempre in zona top ten Fabio Aru che può ancora crescere nel corso della terza settimana.

mercoledì 13 luglio 2016

Tour:Il vento la fa da padrone

Nel giorno della seconda vittoria di tappa sa parte di Peter Sagan a tenere banco al Tour è il fattore vento:domani infatti si potrebbe anche non fare il Mont Ventoux dato che sul monte calvo spirano venti che sfiorano i 100 km/h,impedendone di fatto l'ascesa:ma vento che è stato il protagonista anche oggi creando una serie infinita di ventagli e favorendo la fuga decisiva di Sagan,Bodnar,Thomas e...Froome!!!
Si perchè ad una decina di chilometri dal traguardo imboccando una rotonda c'è stato l'allungo del campione del mondo seguito a ruota dal compagno di squadra Bodnar e dal duo Sky,con la maglia gialla che si è impegnata alla morte per portare a termine la fuga che gli ha consentito di guadagnare altri 14" sui rivali in classifica generale.
Un modo di correre totalmente inedito per il britannico che è stato accusato dai suoi detrattori di essere cinico e calcolatore,mentre finora in questo Tour ha dimostrato esattamente l'opposto attaccando in terreni in cui nessuno lo aspettava;cartellino giallo tendente all'arancione per Quintana e la Movistar che ancora una volta perdono l'attimo buono.
Domani dunque si tenterà di scalare il Ventoux condizioni meteo permettendo,e sarà interessante nel caso in cui la sclata si faccia vedere se finalmente il colombiano dallo sguardo impenetrabile tenterà quella sortita offensiva che finora è mancata;intanto con la vittoria odierna Sagan blinda sempre più la maglia verde che vuole portare fino a Parigi.

martedì 12 luglio 2016

Tour:La prima di Matthews

Il Tour si rimette in moto dopo il primo giorno di riposo e lo fa lasciando  Andorra attraverso il Port d'Envalira per dirigersi verso il traguardo di Revel:la vittoria va all'australiano Michael Matthews che dopo essere stato protagonista al Giro d'Italia riesce a mettere il proprio timbro per la prima volta in carriera anche sulle strade di Francia.
Frazione quella odierna che dopo la partenza in salita non prevedeva altre difficoltà altimetriche se non una cote di terza categoria a 7 km dal traguardo;se ne vanno in fuga in 14 scendendo dall'Envalira  e tra questi figurano grossi nomi quali Nibali,Van Avermaet,Sagan,Boasson-Hagen ed appunto Matthews che nel tentativo è accompaganto dai suoi scudieri Durdbridge ed Impey,il quale sarà fondamentale nel finale di tappa con i suoi scatti che costringono Sagan a reagire sempre sprecando molte energie.
Il gruppo abbozza una reazione che lo porta ad avere 4 minuti e mezzo di ritardo quando la fuga era salita anche oltre i 7,ma la mancanza di accordo tra le varie formazioni ed il fatto che si venisse da tre tappe di salita ha fatto si che il plotone mollasse dando il via libera definitivo ai fuggittivi:sul traguardo la volata viene vinta da Matthews su di un Sagan spossato per tutti gli inseguimenti che ha dovuto fare.
Domani altra frazione dedicata alle fughe o forse più probabilmente ad un'arrivo a ranchi compatti prima di andare ad affrontare giovei lo spauracchio Mont Ventoux che si dice sarà sferzato da un vento molto forte nel corso dell'ascesa.