Quella di Evgeni Berzin è una storia particolare e sintomatica del personaggio:esploso in tutto il suo splendore al Giro d'Italia 1994 pareva dovesse essere un'uomo che assieme a Marco Pantani avrebbe illuminato il ciclismo mondiale per un decennio,ed invece la sua stella si è dapprima appannata fino a spegnersi del tutto.
Uomo nato nella Russia profonda,muove i primi passi in quella che era la famosa scuola dello sport di Mosca venendo avviato come tutti gli altri aspiranti ciclisti all'attività su pista;dimostra subito doti eccezionali nell'inseguimento tanto da venire inserito nel quartetto ancora sovietico che vinse l'oro ai mondiali giapponesi di Maebashi.Trasferitosi in Italia passa al professionismo con la squadra di Moreno Argentin capitano ed Emanuele Bombini direttore sportivo.
Dopo una stagione di apprendistato esplode nella primavera del 94' facendo sua a sorpresa la Liegi-Bastogne-Liegi e cogliendo la maglia rosa al Giro d'Italia nelle prime tappe:sembra essere un fuoco di paglia ma man mano che passano le tappe la sua leadership si rinforza e riesce a suonarle a cronometro pure a Miguel Indurain;chi si aspetta che crolli in montagna sotto la spinta del nuovo asso Pantani si sbaglia e Berzin diventa quindi il primo russo a vincere il Giro
Pare l'inizio di un'ascesa folgorante ed invece no,perchè tolta la cora rosa del 95' in cui battaglia con Ugrumov e Rominger per la vittoria e qualche sporadico successo a cronometro la sua carriera di li in poi prenderà una china che lo porterà al precoce ritiro a soli 31 anni senza aver più lottato per il vertice;l'agio e la vita tranquilla del bel paese lo trasformano in un una persona normale che non ha più la fame che serve nello sport di alto livello.
Uomo nato nella Russia profonda,muove i primi passi in quella che era la famosa scuola dello sport di Mosca venendo avviato come tutti gli altri aspiranti ciclisti all'attività su pista;dimostra subito doti eccezionali nell'inseguimento tanto da venire inserito nel quartetto ancora sovietico che vinse l'oro ai mondiali giapponesi di Maebashi.Trasferitosi in Italia passa al professionismo con la squadra di Moreno Argentin capitano ed Emanuele Bombini direttore sportivo.
Dopo una stagione di apprendistato esplode nella primavera del 94' facendo sua a sorpresa la Liegi-Bastogne-Liegi e cogliendo la maglia rosa al Giro d'Italia nelle prime tappe:sembra essere un fuoco di paglia ma man mano che passano le tappe la sua leadership si rinforza e riesce a suonarle a cronometro pure a Miguel Indurain;chi si aspetta che crolli in montagna sotto la spinta del nuovo asso Pantani si sbaglia e Berzin diventa quindi il primo russo a vincere il Giro
Pare l'inizio di un'ascesa folgorante ed invece no,perchè tolta la cora rosa del 95' in cui battaglia con Ugrumov e Rominger per la vittoria e qualche sporadico successo a cronometro la sua carriera di li in poi prenderà una china che lo porterà al precoce ritiro a soli 31 anni senza aver più lottato per il vertice;l'agio e la vita tranquilla del bel paese lo trasformano in un una persona normale che non ha più la fame che serve nello sport di alto livello.
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